CINEMA
SESTO SAN GIOVANNI - CINEMA RONDINELLA

The last farmer (Girelli) e L'industriale (Montalto)

Labour film festival 2012: il programma di giovedì 13. Un documentario sul neoliberismo e l'ultima pellicola di uno dei maestri del Cinema italiano.

CINEMA TEATRO RONDINELLA
Viale Matteotti, 425 - Sesto San Giovanni

Giovedì 13 settembre 2012

ore 20,00

THE LAST FARMER
Neoliberismo, globalizzazione e agricoltura contadina
di Giuliano Girelli, Italia, 2011, 75 min. (Labour doc)


L'agricoltura contadina produce cibo per oltre il 70% della popolazione del pianeta, mentre l'agricoltura industriale non provvede che al 30%; ciò nonostante 2.8 miliardi di persone nel mondo vivono con meno di 2 dollari al giorno, la maggioranza di queste persone sono contadini o ex contadini che ora vivono nelle baraccopoli di qualche grande città. Questo documentario parla di loro, della globalizzazione e dunque anche di noi.
The Last Farmer esplora le drammatiche conseguenze del neoliberismo e della globalizzazione sulla vita dei piccoli contadini nel mondo seguendo lo svolgersi della giornata di Baldomera in Guatemala, Agi in Indonesia e Aloise in Burkina Faso; con il supporto di interviste a Luciano Gallino, Hira Jhamtani, Giorgio Cingolani, Magaly Rey Rosa, Mamadou Goita e Roberto Schellino.

Note di regia: Mentre mi trovavo in Indonesia per realizzare una prima ricerca sulla piccola agricoltura in Asia, ho incontrato Agi, un contadino dell'isola di Bali. Proprio passando alcuni giorni con lui e la sua famiglia per realizzare le prime riprese, ho capito che anche il nostro documentario andava costruito secondo criteri di coerenza con le tematiche che stavamo trattando. Per questo motivo ho deciso di non essere io a girare il mondo alla ricerca di altre storie di piccoli contadini, ed ho invece coinvolto alcuni amici documentaristi in Guatemala e Burkina faso, in modo che fossero loro a raccontare la loro terra e la loro gente. È stato un po' come realizzare un film a kilometro zero, un film che evitasse per quanto possibile la presenza di uno sguardo esclusivamente "occidentale" sulle cose.

ore 21,15

L’INDUSTRIALE
di Giuliano Montaldo – Italia, 2011, 94 min. (Labour film)

Proprietario di una fabbrica ad un passo dal fallimento, l'ingegnere quarantenne Nicola Ranieri non può più ottenere prestiti bancari per tamponare la situazione. Se la procedura di una salvifica join venture con una compagnia tedesca è sempre più incerta, per caparbietà e orgoglio rifiuta anche quell'aiuto economico della ricca suocera che potrebbe salvarlo. Mentre gli operai dimostrano comprensibile preoccupazione per il loro futuro, la moglie Laura appare sempre più distante. L'industriale comincia così a nutrire dubbi sulla fedeltà della consorte e si mette a pedinare ogni sua mossa.
A tre anni da I demoni di San Pietroburgo , ultimo lungometraggio di finzione di una carriera registica cinquantennale, Giuliano Montaldo torna al cinema con un lavoro teso, suggestivo e azzeccato nella sua adesione alla storia contemporanea del Paese. L'Italia mostrata è, infatti, quella della grande crisi economica degli ultimi anni, terra degli imprenditori travolti dal fallimento e del denaro che brucia. Calato nella notevole fotografia di Arnaldo Catinari – plumbea, fredda, grigissima – questo racconto che conferma l'impegno civile dell'autore è dotato di apprezzabili evoluzioni, di graffianti riavvii e precise notazioni in grado di tenere desta l'attenzione fino all'ambiguo finale. Proprio nei momenti in cui pare afflosciarsi, la sceneggiatura del cineasta e di Andrea Purgatori trova, invece, nuovi sbocchi e inaspettate intonazioni (la gag dei ristoratori giapponesi) fino a quella coda gialla che dà un volto completamente differente alla storia così come l'avevamo immaginata. L'aspetto economico – pubblico (la vicenda della fabbrica) e quello affettivo – privato (l'allontanamento della moglie) avvalorano insieme il totale fallimento del personaggio ben interpretato da Pierfrancesco Favino, cui sfugge il divario tra l'avventuroso passato del genitore e il suo spietato presente. Si tratta di una disfatta che coinvolge inoltre la figura paterna, assenza – presenza dietro a molti atteggiamenti di Nicola: nell'operaio più anziano della fabbrica o nell'amico imprenditore che incontra in piscina c'è, nemmeno troppo nascosto, il riverbero di un padre cui non vuole o non può dare delusioni. Nonostante qualche goffaggine di troppo e alcuni stereotipi, specialmente nei caratteri secondari, il film di Montaldo ha il merito di far riflettere e di intrattenere, nella memorabile cornice di una Torino piovigginosa, livida e quasi priva di colore. Il critico cinematografico Steve Della Casa interpreta uno degli operai.

Ingresso 4 euro per tutte le proiezioni.

Al termine sarà offerta una degustazione di prodotti e piatti del Commercio equo e solidale a cura di Caffè corretto.

Labour Film Festival è la rassegna-festival cinematografica sul tema del lavoro frutto della collaborazione tra la Cisl Lombardia, Acli Lombardia e Cgs Rondinella. Giunto all’ottava edizione, è nato nel 2004 per stimolare la riflessione dei cittadini sul mondo del lavoro, sia in Italia che in altri Paesi, attraverso eventi cinematografici in grado di coniugare riflessione ed intrattenimento .

12/09/2012