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Sfratti per morosità, la soluzione ci sarebbe

Spinelli (Sicet): " Il fenomeno è conosciuto da tempo: il problema è che tutto è fermo e sempre più famiglie rischiano di trovarsi per strada. Se non si parte dai redditi l'emergenza  abitativa non ha soluzione. Bisogna rivedere la legge del '98 che ha introdotto, con risultati devastanti, la liberalizzaione dei prezzi."

Impennata degli sfratti per morosità: quasi 64 mila nuove sentenze emesse di cui 56 mila L'allarme arriva dall'Unione Inquilini, che anticipa i dati ufficiali del ministero dell'Interno relativi al 2011: "La tragedia della morosità come uno tsumani travolge le nostre città e tracima anche nelle province e nei piccoli centri". I dati, ancora incompleti soprattutto per quanto riguarda grandi città come Milano, Napoli e Bari, "disegnano una condizione di sofferenza sociale acuta": quasi 64mila nuove sentenze di sfratto emesse, di cui quasi 56mila per morosità e 124mila richieste di esecuzione forzata. Nel 2011, gli sfratti per morosità sfiorano il 90% del totale delle nuove sentenze emesse, contro l'85% dello scorso anno. E' la città di Roma a contare il maggior numero degli sfratti per morosità: nel 2011, secondo i dati del ministero degli Interni, sono stati emessi 4.678 provvedimenti. Gli sfratti eseguiti nella Capitale con l'intervento dell'ufficiale giudiziario sono stati 2.343. Tra le altre città spiccano i dati di Torino (2.523 sfratti per morosita'), Napoli (1.557 in citta' e 1.255 nel resto della provincia), Milano (1.115 nel capoluogo ma ben 3.244 nel resto della provincia).

“Tutto vero – commenta Leo  Spinelli segretario del Sicet (sindacato inquilini) di Milano - ma dove sta la novità?  Sono anni che gli sfratti per morosità sono in aumento. A Milano sono circa il 90% di quelli convalidati da giudice: accanto alla morosità classica, negli ultimi tempi,  si aggiungono i casi crescenti di chi non è più in grado di pagare le rate del mutuo. Il ministero – prosegue Spinelli- questi numeri  li conosce benissimo e lanciare ogni tanto l’allarme serve a poco. Così come lasciano il tempo che trovano le analisi dei sociologi di turno. Nei fatti non succede niente e sempre più persone, anche appartenenti al cosiddetto ceto medio, si trovano in strada senza nessuna risposta. Non è certo un caso che a Milano ci siano  22mila famiglie, molte delle quali con un reddito Isee sotto i 7.500 euro,  in lista per un alloggio popolare”.

I prezzi  delle locazioni sono troppo alti, la compravendita ristagna:  quale soluzione è possibile?

“A parte che più che dei numeri  dovremmo occuparci delle persone, - precisa il segretario del Sicet di Milano-  al momento  non c’è prospettiva. La causa di tutto  è la legge 431 del 98, quella che, con la liberalizzazione del mercato, doveva calmierare i prezzi e invece ha prodotto la situazione in cui ci troviamo.  Anche se i prezzi dovessero (e non succederà) diminuire del 20%, il mercato non si riprenderebbe. Finché non si capisce che per risolvere il problema abitativo si deve partire dai redditi non si si risolve niente.  Basta volere: ad esempio si potrebbe introdurre un meccanismo di controllo dei canoni e di tenuta dei contratti che  darebbe maggiore sicurezza alle famiglie del ceto medio oggi in difficoltà con la locazione. Non si tratta di misure rivoluzionare o stataliste: tutti i paesi industrializzati lo fanno, meno l’Italia. Chissà perché?”

Per informazioni e assistenza: Sicet Milano – via Benedetto Marcello, 18 – tel  0229513040 –

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25/06/2012
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