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Il nuovo libro di Sandro Antoniazzi, un uomo che ha vissuto da protagonista la storia della Cisl e della Fim a Milano e in Lombardia.
Questo libro non è uno scritto di storia, ma si sofferma su alcuni momenti del passato. Non si tratta di fare confronti impropri tra ieri e oggi, tra le grandi conquiste raggiunte e i problemi attuali. Le lotte del passato hanno qualcosa da insegnarci per quello che hanno realizzato, ma ancor più per le prospettive che hanno espresso e i grandi ideali che rappresentavano.
C’è bisogno di un sindacato «soggetto politico», che non solo difenda i lavoratori, ma possa anche riequilibrare i rapporti sociali del Paese; da questo dipende la forza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Il libro indica, inoltre, possibili campi di azione per ridare forza al sindacato e metterlo in grado di affrontare i molti problemi nuovi del lavoro, sia nei settori innovativi sia negli ambiti di precariato. È necessario avere un programma strategico ambizioso e saper attirare adesioni e consenso dalla società civile. Non esiste più la classe operaia di un tempo; oggi, chi può unire i lavoratori per un progetto comune è solo il sindacato. Un sindacato forte e unitario non solo consente il miglioramento delle condizioni dei lavoratori, ma è il presupposto indispensabile di una società più giusta.
Dalla prefazione di Raffaele Morese
Sandro Antoniazzi inizia a lavorare nel 1958 all’Ufficio formazione della Cisl di Milano. Nel 1962 è a fianco di Pierre Carniti nella Fim, di cui diventa segretario nel 1968. Dal 1979 al 1988 è segretario generale della Cisl di Milano e fonda il Sindacato inquilini Sicet e, in seguito, il Cesil. Dal 1988 al 1992 è segretario generale della Cisl lombarda. Lascia questo incarico per diventare presidente del Pio Albergo Trivulzio e poi della Fondazione San Carlo. Nel 2001 è candidato sindaco a Milano per il centrosinistra.