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L’azienda avrebbe voluto delocalizzare in Albania il Customer Service. La soddisfazione di Filcams Cgil, Fisascat Cisl Milano Metropoli e Uiltucs Uil.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl Milano Metropoli e Uiltucs Uil sono felici di annunciare che è stato revocato il possibile licenziamento collettivo di 50 lavoratori impiegati nel Customer Service milanese di Just Eat, che sarebbe stato, nelle intenzioni dell’azienda, delocalizzato in Albania.
Questo risultato è frutto, in prima battuta, dell’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori che, fin da subito, anche attraverso le rappresentanze sindacali già presenti in azienda, hanno supportato le organizzazioni sindacali in un intenso negoziato, culminato in uno sciopero che ha visto l’adesione della totalità dei dipendenti impattati. Questo ha permesso di trovare soluzioni alternative e sostenibili per garantire, in questa fase, la continuità lavorativa di tutti i dipendenti coinvolti.
La revoca della procedura consentirà di iniziare un percorso strutturato per studiare soluzioni alternative ai licenziamenti, oltre a permettere alle organizzazioni sindacali di comprendere quale sia il progetto di riorganizzazione internazionale di Just Eat, così da prevenirne eventuali future ricadute sul nostro Paese. Inoltre, verranno messi in campo contatti con le istituzioni sia a livello regionale, sia a livello di Città Metropolitana, chiedendone un impegno per provare a costruire politiche attive di ricerca del lavoro e di formazione, al fine di offrire ulteriori opportunità di ricollocamento in una città, Milano, che vede nel comparto del terziario avanzato una costante e progressiva emorragia di posti di lavoro e dispersione di professionalità legate, in gran parte, a delocalizzazioni verso paesi europei e extra europei.
Il settore del food delivery sta vivendo una fase complessa, con un costante susseguirsi di crisi aziendali che vedono migliaia di lavoratrici e lavoratori espulsi senza possibilità di reimpiego. Le scelte di business delle società multinazionali del settore ricadono sui singoli paesi, spesso senza possibilità di incidere, se non accettando passivamente che il costo di queste riorganizzazioni lo paghino le lavoratrici e i lavoratori. Oggi siamo riusciti a bloccare questa tendenza, consapevoli che Just Eat non modificherà alcune scelte aziendali, ma certi che le azioni introdotte aiuteranno a ridurre le ricadute sulle vite di decine di lavoratrici e lavoratori.