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Il sindacato degli inquilini chiede che i costruttori riparino l'eventuale danno in edilizia popolare.
(LaPresse) - Nessuna richiesta di "risarcimento danni" ma l'avvio di un piano che imponga ai costruttori a processo per abusi edilizi a Milano il pagamento di manutenzioni e ristrutturazioni di "alloggi a canoni sopportabili", come quelle di via Jacopino da Tradate e viale Lombardia, per rispondere alla "domanda assolutamente inevasa di case popolari". Lo chiede il sindacato inquilini della Cisl Milano, Sicet, che ha illustrato la richiesta di costituzione come persone offesa nel procedimento penale al via il 4 dicembre a carico dei costruttori di Bluestone e di alcuni funzionari del Comune di Milano per abusi edilizi nella realizzazione delle 'Park Tower' di via Crescenzago 105. Si tratta delle torri di 81 e 59 metri più un terzo edificio che secondo la Procura di Milano sono nate come "ristrutturazioni edilizie" di un piccolo stabile industriale invece che "nuova costruzione" e autorizzati con una Scia alternativa al permesso a costruire, in assenza di pianificazione dei servizi pubblici e con sconti a vantaggio del privato sugli oneri di urbanizzazione e la monetizzazione delle aree, per circa 5 milioni di euro. Il sindacato chiede un programma di "giustizia riparativa" non solo e "non tanto di carattere monetario - si legge nella dichiarazione di persona offesa degli avvocati Veronica Dini e Gino Pandolfi - ma effettivamente rilevanti per il quartiere". Il segretario del Sicet Milano, Mattia Gatti, ha definito "grave" la situazione degli alloggi pubblici nel Municipio 3 di Milano, interessato dall'intervento 'Park Tower'. Nell'ultimo avviso per case popolari, chiuso il 2 novembre per complessivi 420 alloggi sulla città, "nessuna è collocata all'interno di questo Municipio". Una situazione che "non deriva dall'assenza di patrimonio pubblico" ma dalle necessità di "interventi manutentivi" per i quali Palazzo Marino lamenta l'assenza di "risorse adeguate" con il risultato che gli alloggi "restano sfitti tanto da indurre lo stesso Comune a prevederne la vendita, riducendo ulteriormente l'offerta" di case a prezzi bassi. Un quadro in cui le torri Bluestone - secondo le accuse realizzate senza pianificare servizi come scuole, parcheggi, verde pubblico, reti idriche, attrezzature religiose - causerà "danni diretti e indiretti agli abitanti del quartiere" e in particolare a chi versa "in condizioni sociali ed economiche più fragili già gravato dal "costante aumento dei prezzi" e "degli affitti". Inoltre "il calcolo non adeguato degli oneri di urbanizzazione monetizzati" comporterà un "minor incasso" per Palazzo Marino e "minori possibilità di investimento pubblico per le fasce deboli". La richiesta del sindacato sarà vagliata in udienza preliminare dalla gup di Milano, Alessandra De Fazio.
In allegato la videodichiarazione del segretario generale del Sicet di Milano Mattia Gatti.