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Bistolfi, Sicet: "No alla cessione al Fondo Invimit. Temiamo sfratti e aumenti degli affitti".
In questi giorni il PAT ha diffuso sugli organi di stampa informazioni parziali, in quanto riguardano solo una parte minoritaria dell’inquilinato, sulla presenza di soggetti ad alto reddito nei propri stabili e sul progetto di conferimento del patrimonio immobiliare ad un fondo immobiliare gestito da INVIMIT.
I sindacati inquilini, pur non sottovalutando la grave situazione economica dell’ente, fin dall’inizio hanno manifestato la propria contrarietà a questo progetto sulla base di concrete preoccupazioni: rischio di aumenti generalizzati degli affitti, sfratti delle famiglie, impoverimento finale dell'ente stesso.
Occorre fare chiarezza sulla composizione dell’inquilinato del PAT e sulle possibili ricadute sociali dell’operazione in corso.
Sono stati messi sotto i riflettori i casi di personaggi noti e con redditi non certo bassi che vivono in case dell'ente, pagando canoni che non riflettono gli attuali, altissimi, valori di mercato delle zone centrali di Milano. Questo rischia di dare una immagine molto parziale dell’inquilinato dal PAT e della vertenza sindacale in corso.
L'inquilinato del PAT è difatti composto sia da nuclei familiari, soprattutto anziani, con redditi medio–bassi, che pagano affitti a canone concordato in seguito a una serie di accordi sindacali susseguitisi negli anni, sia da inquilini che hanno partecipato a bandi e ristrutturato a proprie spese gli alloggi, spesso impegnando buona parte dei propri risparmi.
In entrambi i casi, con un aumento dei canoni e il mancato rinnovo degli accordi sindacali, che per lungo tempo hanno mantenuto canoni calmierati, non troverebbero una risposta sul mercato privato della locazione accentuando il fenomeno della gentrificazione e in molti casi l'emergenza abitativa.
I SINDACATI INQUILINI CHIEDONO:
- la sospensione del processo di costituzione del fondo e di conferimento degli immobili;
- il rinnovo dell’accordo sindacale al fine di garantire la permanenza di tutti gli inquilini;
- la sospensione di tutti gli sfratti, a partire da quelli per finita locazione, previsti dalle delibere dell'ente;
- l’assegnazione con contratti a canone concordato degli alloggi vuoti: ad oggi è emerso che ben 340 alloggi sono tenuti sfitti;
- l’assunzione di responsabilità, vera e concreta, da parte di tutti i politici che si stanno esprimendo a favore del PAT, con l’impegno degli stessi di reperire nei bilanci che stanno per essere votati in questi giorni (Comune e Regione) le risorse economiche necessarie da versare al PAT di modo da interrompere il processo di conferimento degli immobili;
- la separazione della parte immobiliare del PAT, che comunque denota un rendimento attivo, dalla parte sanitaria che sicuramente ha un deficit non attribuibile agli inquilini
- il coinvolgimento attivo delle organizzazioni sindacali e del Coordinamento degli inquilini.
PER TUTTI QUESTI MOTIVI IL COORDINAMENTO DEI COMITATI INQUILINI DEGLI STABILI DEL PAT E I SINDACATI INQUILINI SUNIA SICET, E UNIONE INQUILINI INDICONO UNA CONFERENZA STAMPA NEL PIU’ GROSSO STABILE DELL’ENTE (CIRCA 250 ALLOGGI), QUELLO DI VIA PAOLO BASSI 22 (MM MACIACHINI).