ATTUALITÀ
CULTURA DELLA LEGALITA'

Un ramo dell'ulivo di Paolo Borsellino ripiantato in una scuola di Lecco

Iniziativa della Fai Cisl con l'intervento di Marta Fiore Borsellino, nipote del giudice assassinato dalla mafia. 

Un anno dopo l’assassinio di Paolo Borsellino e di cinque uomini della scorta, avvenuto a Palermo il 19 luglio 1992, nel cratere scavato dall’auto riempita di esplosivo fatta saltare in aria dalla mafia, è stato piantato un ulivo proveniente dalla Terra Santa: un simbolo di pace e speranza in un luogo di morte.

Trent’anni dopo, per volere della Fai Cisl nazionale, da quell’albero è stato tagliato un ramo capace di mettere radici (scientificamente una “margotta”) che, dopo una “Staffetta della legalità” che ha risalito l’Italia e fatto tappa anche in Vaticano dove è stato benedetto da Papa Francesco, è arrivato a Lecco e il 30 settembre 2022 è stato messo a dimora nel giardino dell’Istituto Maria Ausiliatrice. Scelta non casuale, ma compiuta a ricordo della passione del magistrato siciliano per la letteratura classica, ed in particolare per “I Promessi sposi”.

E proprio la scuola paritaria di via Caldone 18  ha ospitato un seminario promosso dalla Fai Cisl Monza Brianza Lecco dal titolo “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”.

All’iniziativa, organizzata da Salvatore Ciarlone, è intervenuta la nipote di Paolo Borsellino, Marta Fiore. Un gruppo di studenti e studentesse delle scuole medie e superiori ha raccontato l’esperienza di un viaggio di istruzione rispettivamente a Napoli e Palermo in luoghi significativi per la presenza della criminalità organizzata.

"Il richiamo alla responsabilità - ha osservato - Marta Fiore - oggi è ritornato in più interventi. La responsabilità è un atteggiamento che costruiamo nella nostra vita giorno per giorno - ha sottolineato Marta Fiore - É una scelta quella di vedere, di denunciare, di difendere, di rispettare. Sono molto felice di vedere che la "margotta" realizzata dalla potatura dell'ulivo di zio Paolo sta crescendo nel vostro giardino. È un simbolo del sangue versato ma anche di pace e solidarietà, per passare il testimone alle nuove generazioni, a voi giovani, che potete davvero fare la differenza per la cura del bene comune e per la legalità". 

Durante la mattinata è stato proiettato il video “L’eccidio a Capaci” sull’attentato organizzato da Cosa Nostra il 23 maggio 1992 (oggi ricorre il 31esimo anniversario), che provocò la morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e di tre agenti della scorta. Un grazie a Salvatore Ciarlone, infaticabile organizzatore.

L'iniziativa, a cui hanno preso parte anche il responsabile della Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi Ambrosiana don Nazario Costante e il sindaco e il prefetto di Lecco, Mauro Gattinoni e Sergio Pomponio, si è chiusa con l'intervento del segretario gernerale nazionale della Fai Cisl Onofrio Rota.

Per la Cisl di Milano erano presenti il segretario generale Carlo Gerla e il segretario generale della Fai Cisl Gennaro De Falco.

Le foto sono di Augusto Barindelli.

23/05/2023
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