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Sicet: "Ora il Comune deve trovare l'alloggio transitorio già assegnato 'sulla carta'. Milano non può lasciare indietro i bisognosi".
Lo sfratto di Mohamed e della sua famiglia è stato rinviato al 5 luglio. Eravamo presenti in tanti, attivisti sindacali e politici, cittadine e cittadini solidali.
Ben consapevoli che le persone non possono rimanere senza una casa, a maggior ragione quando ci sono un minore e un giovane disabile.
Lo sfratto è una violazione dei diritti umani e la casa è un diritto primario, che le istituzioni pubbliche devono impegnarsi a garantire.
Ora è il Comune che deve provvedere a trovare la casa SAT (alloggio transitorio) già assegnata sulla carta. I proclami politici devono diventare prassi concrete. Se Milano vuole essere davvero una città inclusiva, non può lasciare indietro le persone più bisognosose.
Mohamed lavora 11 ore al giorno, ci ha raccontato, ma il suo stipendio non basta.
Assegnare tutte le case popolari libere, basta piani vendita e di valorizzazione. Garantire il passaggio da casa a casa, attraverso la graduazione della forza pubblica, perchè nessuna persona deve finire per strada.
Leggi qui la storia di Mohamed e della sua famiglia