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Fino al 15 gennaio 2023 in esposizione opere di Botticelli, Beato Angelico, Filippo Lippi, Tino di Camaino. Ingresso gratuito.
“La Carità e la Bellezza”: è questo il titolo della mostra di Natale promossa, come tradizione (è il quattordicesimo anno), dal Comune di Milano nella sua sede di Palazzo Marino. Fino al prossimo 15 gennaio 2023 milanesi e turisti potranno ammirare, gratuitamente, nello splendido scenario di Sala Alessi, quattro capolavori di epoca tre-quattrocentesca provenienti da Firenze. Si tratta della “Madonna col Bambino” di Sandro Botticelli, oggi conservata al Museo Stibbert; “L’adorazione dei Magi” di Beato Angelico, appartenente al Museo di San Marco; la “Madonna col Bambino" di Filippo Lippi esposta a Palazzo Medici Riccardi; “Carità", scultura di Tino di Camaino, in arrivo dal Museo Bardini.
In contemporanea, negli altri otto municipi della città, le biblioteche di zona ospitano altrettante opere che declinano il tema attraverso quattro tele del Seicento e quattro dell’Otto/Novecento, a testimonianza della fervente attività di cura, carità e misericordia nei confronti delle persone più bisognose e fragili, che è da secoli nel Dna di Milano. Quadri che sono di proprietà di musei come la GAM-Galleria d’Arte Moderna e il Castello Sforzesco, ma anche di realtà del comparto socio-sanitario-assistenziale quali la Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, il Pio Albergo Trivulzio e gli istituti Golgi Redaelli, dei Ciechi, dei Martinitt e delle Stelline. L’esposizione è curata da Stefano Zuffi e Domenico Piraina e vede la collaborazione di Gallerie d’Italia, Palazzo Reale, Civita Mostre e Musei e il sostegno di Intesa Sanpaolo e Rinascente.
Qualche dettaglio sulle opere. La “Madonna col Bambino” di Botticelli fu dipinta intorno al 1500 e riflette le inquietudini dell’autore, che dopo la morte del suo mecenate Lorenzo il Magnifico, sotto il quale raggiunse l’apice della fama e della carriera artistica, rimase fortemente impressionato dalle predicazioni apocalittiche del frate domenicano Gerolamo Savonarola. “L’adorazione dei Magi” di Beato Angelico, realizzata intorno al 1430, è il frutto di una combinazione di tecniche fra pittura, miniatura, oreficeria e intaglio: oltre a mostrare un tema squisitamente natalizio, il tabernacolo offre un saggio della sensibilità del pittore verso i colori, che scintillano preziosi sull’oro del fondo. La “Madonna col Bambino” di Filippo Lippi, una delle sue ultime e più compiute opere su tavola, risale agli anni Sessanta del Quattrocento: Firenze in quel periodo stava entrando in una delle fasi più straordinarie della sua storia politica, sociale e artistica e il pittore ne rappresentava uno dei più sensibili interpreti; inquadrato in una nicchia architettonica impostata sulle regole dettate da Leon Battista Alberti, il dipinto si trovava fino all’inizio del XX secolo presso la villa di Castelpulci, sede dell’Ospedale psichiatrico del capoluogo toscano. “Carità”, scultura di Tino di Camaino (allievo di Giovanni Pisano) datata verso il secondo decennio del XIV secolo, è rimasta per circa duecento anni all’ingresso del Battistero del Duomo fiorentino, per poi essere trasferita nel Museo dell’Opera (sempre del Duomo); lo stile, fatto di forme semplici, solide, impostate su volumi geometrici, è paragonabile a quello utilizzato nello stesso periodo da Giotto; la figura allegorica della Carità è una donna che si occupa di due bambini, allattandoli al seno.
Uno spettacolare allestimento fa da palcoscenico ai quattro capolavori, ricreando in chiave contemporanea l’atmosfera di una basilica. Il progetto, curato dagli architetti Franco Achilli e Luigi Ciuffreda, è stato pensato per essere totalmente ecosostenibile e riciclabile, dalle costruzioni ai rivestimenti. I tendaggi che calano dall’alto della Sala Alessi per esaltare la preziosità delle opere ed evocare gli interni di una cattedrale sono realizzati in seta definita “non violenta” perché ottenuta tramite un procedimento particolare che viene avviato solo dopo la trasformazione del baco in farfalla, evitando di interromperne la metamorfosi. La seta, a fine evento, verrà recuperata e utilizzata per la creazione di una collezione di abiti disegnata da Tiziano Guardini. Il catalogo è edito da Skira e oltre alla descrizione delle opere visibili a Palazzo Marino include anche le schede storico-artistiche di quelle esposte nei municipi. La mostra è aperta tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 20, anche il 25 e 26 dicembre e l’1 e 6 gennaio. Chiusure anticipate, alle ore 18, il 24 e 31 dicembre. L’ingresso (libero, senza prenotazione) è da piazza della Scala. Per informazioni tel. 800167619, mail serviziculturali@civita.art, www.comune.milano.it.