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ATTUALITÀ
CELEBRAZIONE

Milano ha ricordato la strage nazi-fascista di piazzale Loreto

Il 10 agosto 1944 quindici resistenti milanesi furono assassinati dai militi della Legione Muti.

Come ogni anno, Milano - città medaglia d'oro della Resistenza - ha ricordato i 15 partigiani fucilati in piazzale Loreto la mattina del 10 agosto del 1944.

Delle corone di fiori sono state posate davanti al monumento con i nomi dei martiri.

Quel giorno di 76 anni fa il plotone fascista della Legione Muti agli ordini del Comando tedesco capeggiato dal capitano delle SS Theodor Saevecke (che passò alle cronache come il boia di Piazzale Loreto), prelevò i 15 partigiani dal carcere di San Vittore e li portò in piazza Loreto, dove consumò la strage, lasciando i corpi esposti fin dalla mattina e impedendo anche ai parenti di rendervi omaggio.

All'epoca, per il bando emanato dal Maresciallo Kesselring dovevano essere fucilati 10 partigiani per ogni vittima nazista. Col pretesto di un attentato  compiuto due giorni prima in viale Abruzzi, Saevecke ottenne il lasciapassare per trucidare i quindici partigiani, pur non essendo rimasto ucciso alcun militare tedesco.


UN PO' DI STORIA

Una vicenda orrenda, che rischiava come molte altre accadute durante il periodo della Guerra, di finire nel dimenticatoio, senonché i risvolti di questa strage si trascinano fino ai giorni nostri: nel 1994 vengono ritrovati in un armadio una serie di faldoni concernenti proprio la strage di piazzale Loreto (l'"armadio della vergogna"). Il mobile si trova con le ante rivolte verso il muro nel Tribunale Supremo Militare di Roma. All'interno le prove raccolte dagli alleati nel 1946, con una quarantina di testimonianze e foto che inchiodano Saevecke. Di quei fascicoli ne farà successivamente richiesta la Germania nel 1963, in occasione del processo contro il tenente. Viene istruito il processo contro Saevecke a Torino. l'ex militare quasi seccato alla notizia del procedimento italiano: sostiene di essere già stato giudicato da appositi tribunali inglesi e tedeschi. Il dibattimento si conclude nel 1999 con la sua condanna all’ergastolo.
Nel dopoguerra, collaborò con la CIA e rivestì il ruolo di direttore dei servizi di sicurezza della Repubblica Federale Tedesca.E' morto nel 2004.

La celebrazione è stata organizzata dal Comitato permanente antifascista contro il terrorismo per la difesa dell’ordine repubblicano, di cui fanno parte anche Cgil, Cisl e Uil di Milano. Per la Cisl era presente il segretario Eros Lanzoni.

10/08/2022
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