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A Milano torna la voglia di impresa fra i giovani

Presentato il report "Milano Produttiva". Sangalli, Camera di commercio: "Il sistema sta reagendo bene". Gerla, Cisl: "Rafforzare crescita e occupazione".

Il segnale più significativo è che sono tornate a crescere le imprese guidate dai giovani, come non succedeva dal 2014. Nel 2021, nella vasta area che comprende milanese, Brianza e lodigiano, le aziende gestite da under 35 hanno registrato un aumento del 21,6% rispetto al 2020. Non solo, Milano si è confermata capitale italiana delle start up innovative: 1 su 5 ha, infatti, sede in città. Ma complessivamente è tutto il sistema imprenditoriale a mostrare una certa vivacità: nei primi sei mesi del 2022 il saldo fra aperture e chiusure ha fatto segnare un +4.237 (17.129 le nuove realtà). In attesa di sapere quanto inciderà l’attuale situazione geopolitica internazionale, le previsioni sul valore aggiunto indicano per il 2022 una crescita del 2,9% per Milano e Monza Brianza e dell’1,7% per Lodi. Considerando i tre territori, nel 2021 sono stati recuperati circa 11 miliardi e mezzo di euro di valore aggiunto rispetto agli oltre 14 persi nel 2020. 

Sono questi alcuni dei dati emersi oggi durante la presentazione del rapporto annuale “Milano Produttiva”, realizzato dalla Camera di commercio. 

“Il sistema imprenditoriale della grande Milano  –  osserva il presidente dell’ente camerale, Carlo Sangalli -, nonostante la crisi economica, la crisi geopolitica e la pandemia, sta reagendo bene e si conferma una delle aree più attive e resilienti d’Europa. I settori trainanti sono soprattutto l’export, il manifatturiero, i servizi e il commercio online. Di particolare rilievo la performance delle imprese giovanili che tornano a crescere dopo otto anni. Un trend molto positivo che nasce dalla capacità di innovazione e formazione del nostro territorio e dalle politiche a favore della nuova imprenditorialità messe in campo dalle istituzioni e dalla Camera di commercio. Ma soprattutto rappresenta un forte segnale di speranza per le sfide future”.

L’indagine è ricca di dati  e di spunti di riflessione interessanti e presenta uno scenario, nel complesso, abbastanza positivo. 

“Occorre rafforzare crescita e occupazione – nota il segretario generale della  Cisl milanese, Carlo Gerla –, con uno sguardo rivolto al futuro. Mi auguro che si superi in fretta  la crisi di governo, quanto mai inopportuna in una fase complicata come l’attuale, tra guerra, pandemia, economia in difficoltà e un’inflazione alle stelle che sta erodendo il potere d’acquisto delle famiglie. Bisogna portare a termine la partita del Pnrr e, nel frattempo, predisporre misure mirate sui bisogni delle persone, dei lavoratori, dei pensionati. Qualcosa è stato fatto, ma occorrono interventi strutturali e non a spot. A Milano, con la firma del Patto per il lavoro, abbiamo aperto un cantiere riformatore, per cercare di dare risposte alle persone in difficoltà. Ma mai come oggi serve lavorare di squadra, con grande senso di responsabilità da parte di tutti”.

Entrando nel merito dell’indagine, che è disponibile al link https://ester.milomb.camcom.it/, e concentrando l’attenzione sul milanese emerge che nel primo trimestre 2022 c’è stato un consolidamento delle dinamiche settoriali: nell’industria manifatturiera la produzione ha continuato a crescere, arrivando ad un +9,6%; nei servizi addirittura al +21,1%; mentre nel commercio il fatturato ha fatto segnare un +13%. Per le imprese del territorio l’export resta strategico: dopo il crollo del 2020, nel 2021 i volumi sono cresciuti del 16,6%. Un dato significativo è il confronto con il 2019, precedente la pandemia: l’export vale un +1,5% e Milano si conferma la prima provincia italiana per valore degli scambi con l’estero, sia per l’export (46 miliardi di euro) che per l’import (75 miliardi). E il 2022 è iniziato con dati ancora estremamente positivi: +21,4% nei primi tre mesi, rispetto al medesimo periodo del 2021. 

Per quanto riguarda, invece, l’occupazione, nel 2021 il mercato del lavoro milanese ha provato a ripartire, facendo segnare una ripresa (+0,5%, +7mila unità circa) dopo la brusca frenata determinata dal Covid, che aveva interrotto una lunga serie di risultati positivi. Nonostante questa risalita, dovuta tra l’altro esclusivamente alla componente maschile, si è però ancora lontani dal recuperare i posti perduti nel 2020. Oggi complessivamente sono 1,452 milioni gli occupati nell'area metropolitana del capoluogo meneghino. Il tasso di occupazione è del 67,9%, superiore di oltre dieci punti rispetto a quello nazionale, mentre quello di disoccupazione è del 6,5%. I tassi di disoccupazione giovanile della fascia d’età 15-34 anni si attestano al 12,8%, contro il 17,9% italiano.

19/07/2022
Mauro Cereda - mauro.cereda@cisl.it
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