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Congresso del sindacato di Polizia. Magrone: “Entro il 2030, circa 40.000 agenti andranno in pensione e sarà difficile avere un ricambio”.
Nel medio periodo, l’organico della Polizia di Stato dell’area metropolitana milanese rischia di assottigliarsi pericolosamente, ottimizzare le risorse non basterà più. Bisogna ampliare gli organici e servono nuove dotazioni.
Questi i messaggi lanciati al 9° Congresso provinciale del SIULP, il sindacato più rappresentativo fra i poliziotti, tenutosi oggi al NH Hotels Milano Fiera. Un appuntamento a cui sono intervenuti, fra gli altri, il Questore Giuseppe Petronzi, gli assessori alla Sicurezza della Regione e del Comune Riccardo De Corato e Marco Granelli, il segretario generale della Cisl milanese Carlo Gerla, l’onorevole Emanuele Fiano, il leader nazionale del Siulp Felice Romano.
"Entro il 2030 – ha evidenziato nella sua relazione il segretario generale provinciale del SIULP, Paolo Magrone – 40 mila agenti attivi in Italia, fra cui circa 1.500 nel milanese, andranno in pensione e con tutta probabilità, pur bandendo nuovi concorsi, con il limite numerico di allievi degli istituti di formazione, non si riuscirà a garantire un ricambio effettivo, conseguentemente avremo meno poliziotti e meno sicurezza”.
Bisogna rinforzare gli organici ma anche equipaggiare gli agenti con nuovi e più efficaci strumenti.
“In un’epoca caratterizzata da una spettacolarizzazione mediatica continua – ha aggiunto Magrone - occorre fornire nuove dotazioni ai poliziotti, in modo che svestano i panni dei lottatori e dispongano di strumenti di dissuasione: penso al taser nel controllo del territorio, oppure allo spray a getto balistico per l’ordine pubblico”.
Il SIULP ha anche invitato la politica ed evitare strumentalizzazioni sulla sicurezza.
“Occorre coinvolgere la Polizia di Stato in un patto civico rivolto alle nuove generazioni – ha sottolineato il sindacalista -, evitando di soffiare sul fuoco della contrapposizione sociale ogni qualvolta vi è una manifestazione, con i poliziotti che, se messi in pericolo, sono costretti a reagire. Occorrono ponti comunicativi, non muri”.
Un tema fortemente sentito nella categoria è quello della casa. In una città con un costo della vita alto come Milano non è facile vivere con lo stipendio di un agente.
“Bisogna includere le forze dell’ordine in un sistema di welfare abitativo - ha concluso Magrone -, evitando che i colleghi siano costretti ad abitare a decine di chilometri dalla città oppure negli alloggi di servizio. La politica dimostri di volere bene ai poliziotti che difendono il territorio ogni giorno”.