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Comunicato stampa delle segreterie regionali SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL e delle lavoratrici e dei lavoratori TIM Lombardia.
Il percorso della creazione di una rete unica nazionale, favorito dal memorandum di agosto 2020, condiviso con Cassa Depositi e Prestiti e con il Governo, è sostanzialmente fallito. Durante le fasi più acute della pandemia l’azienda TIM, nella sua integrità, ha dimostrato come sia un’azienda necessaria per il Sistema Paese e di guida per tutto il settore delle TLC. Aumentando, con l’attivazione di 10000 cabinet, la disponibilità di banda per milioni di famiglie, riducendo il digital divide, accorciando le distanze tra le persone, e il gap tra l’Italia e il resto d’Europa. Non riusciamo a comprendere perché, ancora dopo tutti questi anni, non si sia trovata una soluzione per dare all’azienda un’azionista stabile nel lungo termine e un indirizzo industriale lungimirante, necessario anche per il presente e il futuro della nazione intera. L’impegno delle istituzioni nel salvaguardare una delle aziende che dovrebbe essere “guida” del Paese appare minimo e con molti aspetti nebulosi.
Nel frattempo, Tim vive uno dei suoi periodi peggiori predisponendo uno “spezzatino”: due o più aziende, per valorizzare il lato meramente finanziario dell’azienda e senza chiari obiettivi per il lato industriale.
Divisi, non si sa come, con prospettive di esuberi, non così lontani nel tempo, per dipendenti diretti e per tutto l’indotto.
Per questo le segreterie regionali SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL
proseguono con iniziative di contrasto e mobilitazione da qui alla presentazione del piano industriale del prossimo triennio e di coinvolgimento di tutto il settore politico a livello nazionale e regionale.
Lo sciopero del 23 febbraio sarà il prossimo passaggio a cui bisognerà aderire con la massima partecipazione. Altre iniziative sindacali potranno essere organizzate successivamente, saremo pronti a fare tutto il necessario per difendere presente e futuro della nostra azienda.
Nel corso dello sciopero, mercoledì 23 febbraio alle 10 si terrà un presidio sotto Palazzo Lombardia.