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Lo stato di emergenza sanitaria non è finito ma gli sfratti sono ripresi a pieno ritmo.
Maria (il nome è di fantasia) è una donna sola con a carico due minori di dodici e sei anni. Il marito, in seguito alle denunce per violenza domestica, è stato allontanato da casa.
Il marito non aveva però pagato gli affitti ed è dunque stato avviato uno sfratto per morosità, la cui esecuzione è prevista martedì 16 novembre con la forza pubblica. Nessuna agenzia immobiliare è disponibile a fare un contratto di locazione perché non ha le garanzie economiche per il mercato degli affitti privati, essendo un nucleo monoreddito.
La signora ha presentato domanda di casa popolare (non se ne sa ancora nulla) e da luglio attende una risposta alla richiesta di Alloggio Temporaneo (SAT), che nel nuovo sistema regionale dei Servizi Abitativi dovrebbe essere la soluzione all’emergenza ed agli sfratti.
Anche in una situazione di tale gravità a questa famiglia, assistita da Centri antiviolenza e dai Servizi Sociali, non è stata offerta nessuna sistemazione, neppure temporanea in modo da evitare il trauma dello sfratto.
Questa storia purtroppo non è un’eccezione, ma è condivisa da migliaia di famiglie. Sono i senza casa, i nuclei già sfrattati e sotto sfratto, con la casa all’asta. Sono anziani, lavoratori, bambini, invalidi, italiani e stranieri, disoccupati, genitori separati. La prima emergenza di Milano è la mancanza di una politica abitativa coerente con le possibilità economiche dei suoi abitanti e che promuova veramente il diritto alla casa. Nonostante l’impegno economico per la ristrutturazione degli alloggi di ALER e Comune (nel Piano Annuale 2021 si indicava la disponibilità di 2.014 alloggi) nell’unico avviso pubblico pubblicato nel 2021 sono stati inseriti solo 599 alloggi e ad oggi, dopo 4 mesi, solo una piccola parte è stata assegnata. E, incredibilmente, nonostante le nostre richieste, non sono ancora state attivate le procedure per indire un nuovo bando e aumentare le assegnazioni. I Sindacati Inquilini hanno chiesto a tutti i livelli istituzionali (Comune, Regione, Prefettura) l’assegnazione di tutte le case vuote, la regolamentazione delle concessioni della forza pubblica nei provvedimenti di sfratto e pignoramento e l’individuazione di soluzioni abitative provvisorie adeguate e dignitose alle famiglie in attesa dell’assegnazione di un alloggio pubblico.
I Sindacati Inquilini martedì mattina saranno presenti allo sfratto di Maria per cercare di ottenere un ulteriore rinvio in modo che venga garantito il passaggio da casa a casa. Il diritto alla casa e la dignità delle persone prima di tutto. Basta politiche contro i poveri.