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Un libro racconta la storia dell'unica donna che, nel 1924, partecipò ad un Giro d'Italia con gli uomini.
Le hanno dedicato una via in una frazione di Perugia, durante l’ultimo Giro d’Italia, e un’altra nel 2017 al Lorenteggio, un quartiere alla periferia di Milano. Riconoscimenti belli, ma forse tardivi. Per lunghi anni di lei non si è saputo nulla e ancora oggi il suo nome è semisconosciuto. Eppure Alfonsa Rosa Maria Morini, sposata Strada, classe 1891, è stata una donna in qualche modo rivoluzionaria, perché poche come lei hanno saputo andare contro il conformismo, i pregiudizi e la cultura dominante della prima metà del Novecento: semplicemente pedalando in sella ad una bicicletta. Alfonsa, o meglio Alfonsina, Strada è stata infatti la prima e unica donna della storia a gareggiare con gli uomini in un Giro d’Italia. Lo ha fatto nel 1924, un anno particolare, l’anno dell’assassinio di Giacomo Matteotti, con il fascismo da poco al potere, ma già fortemente impegnato a dare la sua impronta maschilista e patriarcale sulla società italiana (peraltro già maschilista e patriarcale di suo). La vicenda di quella che all’epoca venne chiamata la “regina della pedivella” è ricostruita in un intenso e commovente romanzo di Simona Baldelli: “Alfonsina e la strada” (Sellerio).
In allegato la recensione per Via Po Cultura.