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De Falco, Fai Cisl Milano: “L’azienda non può scaricare sui lavoratori le difficoltà”.
Il Gruppo Heineken Italia, in un incontro fra le segreterie nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, insieme al Coordinamento nazionale delle RSU, ha annunciato un piano di riorganizzazione a livello mondiale, che per l’Italia si traduce in 93 esuberi e in una azione di terziarizzazione su tutti e 4 gli stabilimenti della penisola.
I tagli, nelle intenzioni della multinazionale olandese, colpiranno duro nella sede centrale di Sesto San Giovanni, dove sono previste 46 posizioni in esubero.
“E’ una scelta inaccettabile, che le organizzazioni sindacali non potranno mai condividere – osserva Gennaro De Falco, segretario della Fai Cisl di Milano -, a maggior ragione in un momento difficile come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia da Covid 19. Heineken è presente nel milanese da tanti anni e improvvisamente cambia approccio nei confronti dei lavoratori: evidentemente la logica dei numeri e dei profitti ha più peso rispetto ai valori di attenzione alle persone che la stessa società ha sempre professato”.
Il piano di esuberi coinvolge sia gli addetti alla produzione che quelli della rete esterna, oltre che il personale di sede.
Fai, Flai, Uila e il Coordinamento delle Rsu hanno dichiarato da subito lo stato di agitazione e avviato le assemblee in tutti le sedi, nel rispetto della normativa anti Covid.
“Abbiamo tenuto oggi la prima assemblea – aggiunge De Falco -, inutile dire che c’è grande preoccupazione e amarezza fra i lavoratori. La situazione non è chiara, evidentemente l’azienda pensa di esternalizzare alcune funzioni, e anche su questo tema dovranno essere fatti gli opportuni approfondimenti. L'unico elemento certo è che il compito delle rappresentanze sindacali è quello di stipulare un accordo che individui soluzioni non traumatiche, a tutela delle persone e delle loro famiglie”.
Il prossimo incontro fra le parti è previsto per giovedì 3 dicembre.