ADICONSUM, ADOC, FEDERCONSUMATORI E LEGA CONSUMATORI
Acqua, agli italiani piace quella del sindaco

Un risultato che va oltre la sufficienza su tutto il territorio nazionale attestandosi al 7.5%, ma al Nord si diffida ancora nell'utilizzo dell'acqua di rubinetto per dissetarsi. Il 91% non vuole l'acqua gestita con logiche di profitto.

Secondo l '“Indagine nazionale sulla percezione del servizio idrico da parte dei consumatori” , dell’Istituto Piepoli sono molto soddisfatti i cittadini del Nord-Est (voto 8.00), seguiti da quelli del Nord-Ovest, con voto 7.9; mentre si registra un entusiasmo più contenuto di coloro che abitano al Centro (7,3) e nel Sud e Isole (7).

L'indagine, che ha promosso con voti che vanno oltre la sufficienza il servizio idrico nazionale (con un voto medio nazionale pari a 7.5) , è stata presentata dalle associazioni dei consumatori Adiconsum, Adoc, Federconsumatori e Lega Consumatori in occasione della Tavola Rotonda “Acqua in scena – i consumatori vogliono sapere e contare”. Il Nord, in generale, risulta l’area con il livello di soddisfazione più elevato (voto 8.5) sugli aspetti tecnici del servizio (assenza di interruzioni di fornitura dell’acqua e suo livello di pressione), ma nell'indagine di sottolinea la parziale diffidenza verso l’uso dell’acqua di rubinetto come acqua da bere (il 33% degli intervistati rivela di non utilizzarla mai): il 46% per motivi di igiene, il 36%  perché disabituato a farlo.


Sulla gestione della risorsa idrica , quasi la totalità degli intervistati (91%) asserisce come l’acqua non possa essere gestita secondo logiche di profitto, mentre una percentuale inferiore degli intervistati (79%) sostiene che la gestione dell’acqua da parte di un’azienda pubblica garantisca l’interesse collettivo.Un altro punto da sottolineare è che il 38% del campione sostiene che la gestione dell’acqua da parte di un’azienda privata garantisce più efficienza e - quindi - un servizio migliore, mentre il 31% del campione risulta indifferente alla natura giuridica del soggetto gestore della risorsa idrica, prediligendo la qualità del servizio. La maggior parte degli intervistati (69%) conviene sull’istituzione di una tariffa unica valida per tutto il territorio nazionale e il 76% concorda sull’istituzione di un’Autorità nazionale per la regolamentazione del servizio idrico.Infine, è alta la propensione degli intervistati (68%) a favorire le fasce dei consumatori più svantaggiate con l’istituzione di un fondo di solidarietà ed è ritenuto adeguato per il 73% del campione il rapporto qualità del servizio idrico/costo sostenuto.

26/06/2012
Redazione - info@jobedi.it
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