ACCORDO SINDACATI-CONFINDUSTRIA
La nuova rappresentanza cambia il mondo del lavoro

Il documento  integrale dell'accordo sulla rappresentanza e la democrazia sindacale siglato il 31 maggio scorso da Cgil-Cisl-Uil e Confindustria. Bonanni " si tratta di una fatto importante. L'economia ha bisogno di parti impegnate a trovare intese.  Ora, ognuno per la propria parte e collettivamente, dobbiamo impegnarci per la rinascita del Paese". SFOGLIA  E SCARICA IL DOCUMENTO

 

 

Nella serata del 31 maggio scorso  è stato raggiunto tra  sindacati e Confindustria il tanto attaeso Accordo sulla rappresentanza e la democrazia sindacale. Con l'intesa, raggiunta al termine di una riunione di oltre quattro ore dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, e dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, "le parti intendono dare applicazione all' accordo del 28 giugno 2011 in materia di rappresentanza e rappresentatività per la stipula dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, fissando i principi ai quali ispirare la regolamentazione attuativa e Ie necessarie convenzioni con gli enti interessati".

Come ha avuto modo  di commentare  il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni "si tratta di un accordo molto importante per le relazioni industriali che cambiera' davvero la faccia del mondo del lavoro. La Cisl e' contenta dell'accordo e ha perseguito questo obiettivo con molta forza", ricorda Bonanni. "Credo che le relazioni industriali -ha aggiunto - avranno un'efficacia e un'influenza molto forte sui fatti economici. L'economia ha bisogno di parti impegnate a ricercare gli accordi. L'intesa va nella direzione giusta e ne siamo soddisfatti ma occorre che tutti si impegnino singolarmente e poi collettivamente, per il cambiamento e la rinascita del Paese. Per farlo concretamente occorre poi puntare a rilanciare la buona occupazione che solo la buona economia puo' dare, e non la finanza rapace che non e' democratica e ha distrutto molte economie. Da questo punto di vista - ha concluso - i lavoratori e le imprese sono sullo stesso piano".

01/01/1970
Redazione
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