VERSO IL 2015
EXPO Più che gli allarmi serve aprire i cantieri

La strada è stretta ma percorribile e non esitono scorciatoie in nome di una presunta emergenza.  L'importante è non perdere altro tempo, fare gli appalti e avviare i lavori. I protocolli su sicurezza e trasparenza ci sono e vanno applicati.

La strada che porta a Expo 2015 si fa sempre più stretta. Per gli effetti della crisi economica, non ci sono i soldi; per l’indecisione politica e le liti fra i rappresentati istituzionali che contribuiscono non poco ad allungare i tempi e creare dubbi e disorientamento sul progetto.

Mille giorni, quelli rimasti da qui alla primavera del 2015,  possono essere pochi e tanti (quantomeno sufficienti), si tratta di  stabilire come usarli. Ripetere che siamo in ritardo serve a poco o niente, l’evidenza è sotto gli occhi di tutti, così com’è fuori discussione che indietro non si può e non si deve tornare. E non è nemmeno vero che non si è fatto niente: le intese sulla sicurezza del lavoro e sulla trasparenza degli appalti sono lì pronte ad essere utilizzate. Se un appalto è stato bloccato perché non regolare è merito anche di questi strumenti che, evidentemente, non sono semplici pezzi di carta.

Senza nascondere i problemi che ci sono, si tratta adottare un atteggiamento positivo nei confronti dell’evento che, nessuno fra i  soggetti interessati (governo centrali, istituzioni locali) dice di non voler più fare. Se è così, finiamola con le polemiche, i battibecchi e le ripicche e ognuno faccia la sua parte. Il governo vari le misure che le competano e permetta al Comune di Milano di lavorare per un evento a carattere nazionale senza i vincoli del Patto di stabilità, le istituzioni locali rispettino gli impegni presi e la società di gestione, che giustamente rivendica maggiore rapidità nelle decisioni (ad esempio nei confronti dell'Inail nell'applicazione die protocolli),  faccia gli appalti e apra i cantieri.  Il sindacato,  Cisl in testa,  la sua parte l'ha fatta e la farà.  Expo 2015 è un’occasione per l'economia locale e nazionale da non perdere, gli strumenti per operare bene e in sicurezza ci sono, per quanto riguarda le risorse, ognuno rispetti gli impegni assunti e  si usino al meglio quelle che ci sono.

13/07/2012
redazione - info@jobedi.it
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