LETTERE AMARE
Poste, mille esuberi e 82 uffici a rischio in Lombardia

Cisl: nessun preavviso ai cittadini e disservizi, scatta la mobilitazione. A livello nazionale sono in pericolo 1.156 sportelli, altri 638 da razionalizzare riducendo l'orario e i giorni d'apertura, secondo ciò che è trapelato dal piano di Poste Italiane.

Sotto osservazione ci sono i costi e i ricavi, come in qualsiasi altra azienda collocata sul mercato. Solo che a rischio chiusura, in questo caso, ci sono i servizi postali ai cittadini, e cioè gli sportelli, gli uffici, il personale. A livello nazionale sono in pericolo 1156 sportelli, altri 638 da razionalizzare riducendo l'orario e i giorni d'apertura, secondo ciò che è trapelato negli ultimi giorni del piano di razionalizzazione di Poste Italiane.

Per la “riorganizzazione” di Poste Lombardia si prevede la chiusura definitiva di 82 uffici postali, l'apertura a singhiozzo di altri 600 e mille esuberi nel recapito breve da qui a fine anno. Il sindacato delle Poste Cisl della Lombardia denuncia che quotidianamente decine di uffici postali vengono chiusi, senza nessun preavviso alla cittadinanza, per mancanza di personale o semplicemente per far frequentare corsi di formazione al poco personale presente. «Ormai l'obiettivo fisso dell'amministratore delegato di Poste è tagliare i costi senza preoccuparsi delle conseguenze sui lavoratori e dell'impatto sui servizi di cui sarà privata la collettività  - afferma Giuseppe Marinaccio, segretario generale Flp Cisl Lombardia - oltre agli uffici postali da chiudere e/o razionalizzare sta per cominciare la riorganizzazione dei servizi postali e del recapito, che senza un accordo sindacale produrrà ulteriori tagli di posti di lavoro a breve: circa 1.000 entro l'anno».

GRANDE AZIENDA - Secondo i Postali della Cisl, la più grande azienda della Lombardia (oltre 21mila dipendenti) sembra stia abbandonando il presidio del territorio e la qualità del servizio pur in presenza di importanti utili di bilancio da 9 anni (846 milioni di euro nel 2011«E questo avviene nella difficile fase economica, congiunturale ed occupazionale: un’azienda con forti utili di bilancio e che eroga importanti servizi di pubblica utilità – conclude Marinaccio – riduca gli organici  nel recapito e nella logistica e poi  chiuda uffici postali e servizi per carenza di personale!».

LA DIFESA – Da quando è stato reso noto il piano che Poste ha comunicato all’Agcom, l’agenzia delle comunicazioni italiane, è scoppiato un putiferio. Tanto che l’ad Massimo Sarmi è corso ai ripari dicendo: «Non vogliamo chiuderli, è solo un report con una lista di uffici che cercheremo di trasformare in centri multiservizi o per occuparsi di cartografia digitale». È solo dello scorso inverno una poderosa manifestazione a Milano, dove migliaia di lavoratori delle Poste da tutta Italia protestarono nel cuore della City italiana. Il motivo? Carenza degli organici degli uffici postali e centri di recapito, il mancato pagamento dell'intero premio di risultato 2010 e il non rinnovo di quello per il triennio 2011-2013. Ora i nuovi tagli minacciati dal report che hanno messo in allarme 150mila dipendenti dell’azienda e milioni di cittadini che già da anni lamentano carenze nel servizio.

CAMBIO DI COSTUMI – I tempi sono decisamente avversi all’antico uso di scrivere e spedire missive. Il crollo delle spedizioni è stato progressivo dal 2000 in poi, anno in cui la digitalizzazione e l’uso delle email è entrata nelle abitudini comuni degli italiani. Per questo, dopo anni di indagini e prove, Poste Italiane ha deciso di lanciare il progetto Postacertificat@, che mette a disposizione una casella di posta elettronica per chi volesse mandare raccomandate senza recarsi agli sportelli. Tutto molto comodo e veloce, vero. Ma il tramonto dell’invio della lettera scritta a mano significa anche tagli all’occupazione. E anche fenomeni strani: alla voce “lettera” in un famoso sito web di domande e risposte, la più cliccata è la domanda di un giovane che chiede: “Come faccio a inviare una lettera?”.

12/07/2012
Christian D Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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