IL CASO
Eni Sannazzaro: investimenti e nuovi posti di lavoro

Un nuovo impiano ad alta tecnologia ("la raffineria del futuro"), accordo azienda-sindacati, 80 assunzione negli ultimi mesi. E' la dimostrazione che anche in un periodo di crisi si possono ottenere buoni risultati. Non è la soluzione di tutti i problemi ma, certo, un buon inizio.

Investire con successo in Italia nelle produzioni ad alta tecnologia è possibile, anche in tempi di crisi. Lo dimostra il caso della raffineria Eni di Sannazzaro dei Burgundi (Pv), che con 80 nuove assunzioni negli ultimi mesi, in aggiunta agli oltre 700 dipendenti, con 10 milioni di tonnellate annue prodotte grazie all'avvio dell'innovativo impianto Est, si conferma il fiore all'occhiello delle attività di raffinazione petrolifera nel nostro Paese.

Volano dello sviluppo è stato l'accordo del maggio 2011, siglato con Eni da Filtem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil. Un'intesa che prevede per l'Italia 15 miliardi di euro di investimenti. Di questi, 1,1 miliardi nel pavese. Un primo bilancio di quello che viene definito il più grande progetto industriale in corso nel Paese è stato tracciato nei giorni scorsi in occasione di un convegno organizzato dalla Femca Cisl Pavia, cui ha partecipato anche il segretario generale della Femca, Sergio Gigli.  “In un momento di crisi come questo, l'investimento sulla raffineria Eni di Sannazzaro garantisce occupazione e può far ben sperare per il settore della raffinazione in Italia – ha sottolineato Gigli -. E' anche una dimostrazione del fatto  che è possibile compiere scelte industriali che creano le condizioni per riportare a redditività il sistema”. “Certo però – ha aggiunto - servono anche politiche mirate all'alleggerimento delle accise e dell'Iva e una riorganizzazione delle rete vendita attualmente troppo numerosa e che pesa eccessivamente  sul prezzo finale dei carburanti”.

Definito la “raffineria del futuro” poiché basato su una tecnologia, brevettata da Eni, che consente costi di produzione ridotti, utilizzando un minor quantitativo di greggio per continuare a realizzare gli stessi prodotti finiti con una riduzione del residuo finale e carburanti di alta qualità in uscita, l'impianto di Sannazzaro è un esempio strategico anche per l'attenzione agli aspetti ambientali.  “Certamente però è necessario mantenere al massimo gli sforzi finalizzati alla prevenzione e alla sicurezza – ha puntualizzato Gianni Ardemagni, segretario generale Femca Cisl Pavia  -. L’incidente avvenuto nello scorso mese di maggio impone una maggiore attenzione ai controlli anche di natura preventiva e un'organizzazione del lavoro efficiente volta al continuo monitoraggio degli interventi necessari”. In quest'ottica, secondo la Femca Cisl territoriale, è necessario rafforzare ulteriormente gli organici, in particolare gli addetti ai servizi tecnici, alla sicurezza e alla programmazione/organizzazione delle fermate degli impianti per effettuare le manutenzioni e gli interventi a presidio della sicurezza e dell’efficienza. “Occorre anche consolidare maggiormente il rapporto tra la raffineria, i cittadini, le istituzioni locali ed il territorio – aggiunge Ardemagni - promuovendo una sorta di 'raffineria aperta'”.

11/07/2012
redazione
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