PROTOCOLLO IN COMUNE
Una rete per proteggere le donne dalla violenza

Intesa tra amministrazione comunale, centri antiviolenza e associazioni fra cui Cgil, Cisl e Uil. Solo in un anno i casi sono aumentati del 4%, fra questi molti di mobbing.

Stamattina 3 luglio a Palazzo Marino c’è stato un incontro per la Sottoscrizione formale del protocollo d’intesa fra Comune di Milano e  la Rete dei Centri Antiviolenza che operano sul territorio alla presenza degli assessori Marco Granelli e Pierfrancesco Majorino, la delegata del sindaco Francesca Zajczyk e Anita Sonego presidente commissione Pari Opportunità del Comune di Milano e  tutte le rappresentanti delle associazioni che fanno parte della “rete” . Per Cgil, Cisl e Uil Tiziana Scalco della Camera del Lavoro di Milano.

Alla rete, formalizzata con l’incontro di stamattina, appartengono associazioni che già fra di loro attuavano pratiche per la fuoriuscire dalla violenza: Associazione “Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate” di Milano Onlus; Associazione SVS Donna Aiuta Donna Onlus; Associazione Telefono Donna Onlus; Cooperativa Sociale Cerchi d’Acqua Onlus; Fondazione Caritas Ambrosiana; Associazione Centro Ambrosiano di Solidarietà Onlus e  Fondazione Irccs Ca’ Granda Policlinico Ospedale Maggiore

La violenza di genere è una  grave emergenza sociale, è necessario pertanto rafforzare le politiche di prevenzione e di sensibilizzazione e non possiamo più limitarci a fare iniziative, ma dobbiamo andare oltre. E’ improcrastinabile un intervento istituzionale, strutturato e continuativo, perché la violenza viene generata anche dalla incapacità di convivenza e rispetto delle persone e delle donne in particolare.

Il dato dell’Asl di Milano che subito mi ha impressionato è che nei primi 6 mesi del 2012 si sono rivolte al centro violenza sessuale della Mangiagalli il 4% in più di tutti i casi dello scorso 2011. Ciò vuol dire che il centro ha avuto un raddoppio dei casi di violenza in questo 2012 (il 100% in più).  Anche il Soccorso Rosa dell’Ospedale Borromeo di Milano ha denunciato quasi 800 accesi alla loro struttura, denunciando ben sette aborti causati da violenza sul feto, quattro donne mandate in prognosi riservata e facendo registrare anche il decesso di una donna. Molte tra loro hanno denunciato la violenza da lavoro - il mobbing -  che spesso inizia con la gravidanza e finisce con il licenziamento. A tutti questi casi si devono  sommare anche le notizie derivanti dai consultori di violenza “sommersa”. La violenza di quelle coppie in terapia che sono nella stragrande maggioranza dei casi, coppie violente.

Noi donne del sindacato abbiamo chiesto un tavolo interistituzionale permanente per il contrasto della violenza di genere che, oltre alla sanità, aggredisca il fenomeno anche con la messa in rete di Sanità, Forze dell’Ordine, Tribunale, delle case di accoglienza e anche del sindacato, quale punto di importante per la violenza perpetrata sui luoghi di lavoro, come il mobbing e molto altro ancora.

03/07/2012
Luigia Cassina Responsabile Coordinamento Donne Cisl Milano - info@jobedi.it
ALLEGATI
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