MAGGIO - ULTIMI DATI ISTAT
Disoccupazione, record negativo dei giovani 36,2%

Il massimo storico della rilevazione dal 1992. Santini (Cisl): serve rilanciare la domanda interna.

Secondo l’Istat a maggio la disoccupazione italiana è calato leggermente su base mensile (-0,1%) rispetto ad aprile e si è attestata al 10,1%. Ma l’allarme è per i giovani: tra i 15 e i 24 anni gli italiani disoccupati o in cerca di lavoro sono il 36,2%.

Nel complesso si tratta della prima diminuzione, anche se lieve, del tasso di disoccupazione da febbraio del 2011, quindi da quasi un anno e mezzo. Ma l’Istat commentando i dati li giudica ''sostanzialmente stazionari'' con la disoccupazione che rimane su ''valori molto elevati''. Quella giovanile poi è la più alta da quando esiste questa rilevazione, e cioè dal 1992.

Nel dettaglio, il tasso di disoccupazione maschile diminuisce di 0,1 punti percentuali nell'ultimo mese portandosi al 9,3%; anche quello femminile segna una variazione negativa di 0,1 punti e si attesta all'11,2%. Invece su base annua il tasso di disoccupazione maschile sale di 1,9 punti percentuali e quello femminile di 1,8 punti.

«La fase di recessione non concede tregua all'occupazione e contrastarla deve essere priorità assoluta per il governo, essendo positive, ma ancora insufficienti, le misure individuate nel decreto sviluppo» dice il segretario generale aggiunto della Cisl, Giorgio Santini che sottolinea «il lieve calo dei disoccupati e di un aumento degli occupati tra aprile e maggio, il quadro complessivo del mercato del lavoro resta negativo». Il problema giovanile per Santini richiede la mobilitazione di «tutte le risorse disponibili per gli investimenti anche consentendo alle istituzioni deroghe al patto di stabilità, e ridotta la pressione fiscale per lavoratori e pensionati per rilanciare la domanda interna. E sarà importante dare rapida attuazione a quelle parti della riforma del lavoro che possono favorire le assunzioni dei giovani».

Poi c’è il problema della ricollocazione delle centinaia di migliaia di lavoratori espulsi dal ciclo produttivo che per la Cisl potrebbe essere aiutata dalle «potenzialità del nuovo apprendistato e affidando con più decisione alle politiche attive il compito di riqualificare e reimpiegare i lavoratori in cig o disoccupati».

02/07/2012
Twitter Facebook