RICERCHE A CONFRONTO
Fare il pendolare fa (molto) male alla salute

Sovrappeso, ipertensione, glicemia e altri guai metabolici per chi usa l'auto. Stress per tutti qulli che sono costretti a fare ogni giorno avanti e indietro casa e lavoro. In Italia sono 13milioni.

Il pendolarismo in auto è pericoloso per la salute. Lo dice una ricerca pubblicata dall' American Journal of Preventive Medicine basata sullo studio di un campione di circa 4.300 residenti di undici contee del Texas, attorno a Dallas e Austin.

I ricercatori hanno preso in esame una serie di parametri quali sovrappeso, circonferenza addominale, ipertensione; variabili metaboliche come, glicemia, trigliceridi e colesterolo, la capacità cardiovascolare, ossia la capacità di cuore e polmoni di fornire ossigeno ai muscoli e anche la quantità di attività fisica effettuata nei precedenti 3 mesi. Dai dati raccolti risulta chiaramente che, nei pendolari che percorrono ogni giorno più di 15 chilometri in macchina, tutti questi dati sono peggiori che nel resto della popolazione e che al crescere della distanza casa-ufficio aumenta il rischio cardiovascolare. In pratica ci si ritrova più grassi, con la pressione alta, i parametri sanguigni sballati e una minore capacità cardiovascolare. Il perché le cose stiano così è abbastanza intuitivo: passare molto tempo chiusi nell'abitacolo di un'auto è un'attività sedentaria, che si aggiunge allo stare alla scrivania in ufficio o davanti alla televisione o ad un computer a casa, ma soprattutto ruba  letteralmente il tempo che si potrebbe dedicare all'attività fisica, che è invece è possibile fare quotidianamente se il posto di lavoro è vicino, raggiungibile a piedi o in bicicletta.

Un altro fattore di rischio legato al pendolarismo, non solo automobilistico in questo caso, è lo stress che esso provoca. Una ricerca inglese di qualche tempo fa dimostrava che i pendolari londinesi vivono in media un paio d'anni in meno rispetto a chi abita vicino al posto di lavoro e impiega non più di 20 minuti per raggiungerlo. La causa sta probabilmente nel senso di frustrazione che il ritrovarsi tutti i giorni alle prese con ingorghi del traffico o coincidenze di treni e bus genera e che a sua volta provoca stress, aggressività e ansia.

Sono dati che fanno pensare, soprattutto se si tiene conto che in Italia i pendolari sono stimati a circa 13 milioni. Forse una buona parte dei problemi sanitari che affliggono la popolazione e che incidono pesantemente sui costi della sanità pubblica derivano da stili di vita logoranti come il pendolarismo, che in buona parte è dovuto a quel fenomeno comunemente noto come “dispersione urbana”, ossia l'estendersi degli abitati su spazi molto ampi, che rendono indispensabile l'uso dell'automobile per gli spostamenti. In altre parole l'andare ad abitare in quartiere residenziale suburbano, lontano dalla metropoli, immerso nella quiete e nel verde, se comporta un allontanamento dal luogo di lavoro, potrebbe non essere una scelta così salutare.

26/06/2012
Giovanni Provasi - giovanni.provasi@cisl.it
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