LA CITTA DELLA SALUTE
Prima il progetto e poi la sede. L'importante è decidere

Il 30 giugno dovrebbe essere la data ultima entro la quale decidere dove e come fare la Città della Saluto, il  nuovo polo sanitario in cui si dovrebbero trasferire l'istituto Besta e quello dei Tumori. Comune di Milano e Regione discutono sulla sede: al momento l'ipotesi più probabile è l'ex area Falck di Sesto San Giovanni.

In origine  gli attori protagonisti dovevano essere tre: l’Istituto dei tumori, il Besta e il Sacco. La location Vialba, dove il  Sacco già c’è e dove dovevano trasferirsi gli altri due ospedali specializzati nella ricerca e nella cura delle patologie neurologiche e oncologiche. In questo modo, secondo gli esperti si mettevano insieme le competenze generalistiche del Sacco insieme a quelle specialistiche di Besta e Istituto dei tumori. Un polo di cura e di ricerca all’avanguardia, un vero e proprio  fiore all’occhiello della sanità lombarda e nazionale. Poi il Sacco si è sfilato ed è iniziato il balletto delle sedi: l’ex area Falck a Sesto San Giovanni, soluzione perorata dalla Regione, l’ex caserma Perucchetti, area di proprietà del Demanio e gradita al Comune di Milano.

Pisapia e Formigoni, dopo un tira e molla che si trascina da mesi, hanno incrociato anche carta e penna e, alla fine, il termine ultimo della decisione finale (nella speranza che sia tale)  è stato fissato al 30 giugno prossimo.

Anche il sindacato è coinvolto nel progetto  “ A noi quello che interessa – precisa Danilo Galvagni, segretario della Cisl di Milano – è che, prima di tutto, sia definito il progetto che deve essere inserito in un quadro generale di sviluppo  e di riorganizzazione della sanità milanese. Solo dopo viene la questione della sede che noi auspichiamo sia all’interno dei confini di Milano”.

Besta e Tumori hanno un’utenza che va ben oltre i confini comunali. Per questo prosegue Galvagni “La Regione Lombardia ed il ministero della Salute devono garantire le risorse necessarie. Serve un nuovo accordo di programma, che ribadisca la precedente intesa relativa al progetto di Vialba. In particolare, è essenziale salvaguardare l'identità e la mission dei due istituti, oltre alla loro autonomia nella cura e nella ricerca. Il vecchio accordo di programma va anche integrato con la previsione di un Osservatorio di garanzia che vigili sull'effettivo utilizzo delle risorse per la realizzazione delle opere.”

09/06/2012
Redazione - info@jobedi.it
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