DISOCCUPATI RECORD E ASPETTATIVE DI RIPARTENZA
La ripresa arriva, ma quando?

Con l’innovazione e il dinamismo, alcuni settori produttivi si sono già tirati fuori dalla crisi. Al momento vince chi innova, chi ha coraggio, chi si forma e chi guarda all’estero. Senza aspettare aiuti dalla politica.

Per capire in che stato si trova la Lombardia, l’ormai ex locomotiva economica d’Italia basta dare un’occhiata alla curva della disoccupazione: negli ultimi 3 mesi del 2011 è salita pericolosamente
vicino al 7%, contro il 5,5% dello stesso periodo del 2010. A inizio 2012 c’erano in regione 317mila disoccupati, un livello che non si vedeva dal 1992, quando l’Italia era addirittura uscita dallo Sme.
A salvare la produttività della regione c’è però l’export: nel 2011 si sono esportate merci per 104 miliardi, e l’internazionalizzazione riguarda 2mila imprese lombarde su 820mila circa. La “vocazione” a guardar fuori dai confini incide per il 39% sui ricavi delle attività regionali. E se l’internazionalizzazione passa anche dalla creazione di una rete commerciale, distributiva e produttiva, specie le piccole imprese spiccano il volo. Secondo un’indagine di Unioncamere, su un campione di 600 pmi meccaniche, il 43% cresce perchè ha
saputo mantenere rapporti commerciali, specie con la Cina.
BUONI RISULTATI
Le buone notizie non mancano anche altrove. Ikea, il colosso del mobile svedese, scommette sulla ripresa nel Nord Italia e ha commissionato a 24 aziende in Lombardia, Piemonte e Veneto i mobili e rubinetti (1 miliardo di euro in ordini) che fino a poco fa faceva fare ai cinesi. Si può ripartire da un caso isolato ma felice come questo?
Forse sì. Assolombarda ha censito il settore energetico milanese: 400 imprese nella provincia che fatturano 50 miliardi di euro annui e impiegano 25mila addetti. La Camera di Commercio dice che crescono al ritmo di oltre il 30% all’anno. Va bene anche il distretto della gomma nel bergamasco, il lattiero-caseario e le macchine tessili per materie plastiche di Brescia, tutti tornati a livelli pre-crisi.
Vanno ancora male i metalli bresciani, i runinetti di Lumezzane, il legno della Brianza e la seta comasca (secondo lo studio dei Distretti di Intesa SanPaolo).
DESIGN E GELATI
Il peso dei mobili lombardi a livello europeo è di quasi il 5%, secondo la Camera di Commercio di Milano. E proprio in Lombardia c’è il secondo numero di brevetti depositati del design innovativo (la Detmold tedesca è al primo), il 6,6% di tutti i brevetti europei. Una delle specialità che ci invidiano di più all’estero, il gelato, sta diventando la nuova frontiera del franchising di successo. Grom, una storia di successo, sta dando lavoro agli impiegati dei numerosi punti vendita di 35 città italiane. Crema&Cioccolato, un’altra catena, ha
annunciato nuove aperture in barba alla crisi dei consumi.
LA MILANO CHE CAMBIA
Da un rapporto del Comune di Milano, “I segnali deboli del mercato”, si evince che la città che un tempo era il faro dell’industrializzazione italiana, è sempre più cambiata in “città dei professionisti”. Ciò
comporta più complessità di ruolo nella gestione, maggiore intraprendenza e capacità manageriali, oltre che più flessibilità. Lo studio dice che le professioni del terziario avanzato saranno strette tra la tendenza alla “internalizzazione” delle funzioni e la “capacità di inventarsi uno spazio professionale innovativo”.
Come dire: il futuro è di chi riesce a intercettarlo per prima. Come le società del factoring, il servizio di gestione di crediti che le aziende in ritardo con i pagamenti affidano agli esterni. Un successo tutto italiano, con 3 aziende tricolori nella top ten mondiale. L’Italia, forse per colpa della lentezza a pagare, è il secondo mercato europeo del factoring. In tempi di magra, anche questa è una buona notizia.

08/06/2012
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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