UN ANNO DI GIUNTA PISAPIA
Tante belle idee. Ora i fatti

Danilo Galvagni (Cisl) fa il punto su quello che finora è stato fatto dall'amministrazione comunale con le osservazioni del sindacato. Il giudizio per il momento è sospeso: dopo le buone intezioni e gli annunci è arrivato il momento delle decisoni e delle azioni concrete.

E’ passato un anno da quando Giuliano Pisapia è sindaco di Milano. Dopo l’entusiasmo per la  tanto attesa vittoria è arrivato il tempo del governo. Qual è Milano. Tuttavia “chi ben comincia…”. E come hanno iniziato Pisapia e i sui assessori? Per Danilo Galvagni, che come segretario della Cisl di Milano con Palazzo Marino e dintorni ha a che fare tutti i giorni, il giudizio è per il momento sospeso: “Tanta buona volontà, tante buone intenzioni ma, per ora, di fatti pochi. L’impressione è che manchi una regia politica forte dell’iniziativa della giunta. E poi ci sono i veti incrociati all’interno anche di questa maggioranza che bloccano iniziative anche interessanti. Per quanto ci riguarda continuiamo ad essere disponibili a collaborare ma ora, dopo i tavoli di confronto e i protocolli d’intesa, bisogna arrivare a concretizzare i progetti. Non lo chiediamo noi, lo chiede la città”

Vediamo come il giudizio di Galvagni si articola rispetto ai grandi temi che l’amministrazione comunale ha affrontato o dovrà affrontare.

AREA C  - “Ci hanno detto che  la sperimentazione ha funzionato. Bene, allora andiamo avanti:   estendiamo la Ztl  alla circonvallazione della 90-91 rivedendo contestualmente il sistema delle esenzioni, a partire dalle esigenze di chi si deve spostare per lavoro e chi ha interessi economici nella zona e  sperimentando nuove aree completamente pedonali e ciclabili.”

PGT – “La priorità era approvare lo strumento senza il quale la città era ferma, non solo dal punto di vista urbanistico ma anche  delle possibilità di lavoro.  Su quanto sia stato utile aspettare mesi per raccogliere nuove osservazioni e quante siano state effettivamente recepite  ho qualche dubbio. Speriamo che se ne tenga conto “In corso d’opera”.

SEA E PARTECIPATE – “Premesso che il nostro primo obiettivo è salvaguardare il posto dei lavoratori partendo dagli accordi già siglati con le aziende, soprattutto su Sea,  bisogna uscire dagli equivoci ed essere chiari. Dal momento  che  il Comune ha deciso di vendere il 29,75 della propria quota, indipendentemente dalla scambio di azioni con la Provincia, è stata preclusa la strada della quotazione in Borsa e, se si vuole dismettere ancora, non resta che la gara d’appalto. In generale quella che ancora manca è una politica unitaria del Comune sulle partecipate che tenga conto delle mutate condizioni di mercato, delle nuove normative nazionali e comunitarie. Una regia forte e strategica  che metta insieme tutto quello che il Comune controlla”

TASSE E BILANCIO - “L’unica certezza è che sono aumentate le tariffe (Atm) e le tasse  a fronte di una qualcosa che non si è ancora visto: questa è la percezione della maggioranza dei milanese di qualsiasi colore e provenienza. L’aumento della spesa degli assessorati è una contraddizione rispetto ai propositi annunciati. Incredibile, poi, la vicenda della spending rewiue. Che significa: l’abbiamo proposta ma gli assessori non l’hanno accettata? L’impressione è che ci sia un difetto di direzione politica della giunta che vanifica le buone intenzioni.

EXPO - “stiamo sfiorando il ridicolo e la figuraccia a livello mondiale, di Milano e dell’Italia. Tante iniziative di contorno ma i cantieri sono fermi: che le fare al massimo ribasso comportassero dei rischi lo sapevano tutti ma si è fatta lo stesso. La mia preoccupazione e che, alla fine, sia la fretta a dettare l’agenda dei lavori con il rischio che sia proprio il massimo ribasso l’unico modo di andare vanti. Assurdo”

WELFARE –LAVORO -  “ E’ partita la Fondazione welfare ambrosiano che eroga microcrediti alle persone in difficoltà e a chi vuole avviare un’attività imprenditoriale. Ora bisogna andare oltre. Creare un sistema che metta in rete le iniziative e le risorse del pubblico e del privato e soprattutto che aiuti concretamente, con la partecipazione delle aziende, a trovare un posto di lavoro. Anche qui il tempo dei tavoli e dei protocolli è finito: servono i fatti.

CITTA’ DELLA SALUTE – “ La questione non è dove ma come si fa. Più che alla sede dovremmo porre attenzione al progetto in un quadro di revisione generale del Piano sanitario regionale per quanto riguarda Milano. Come per l’Expo a noi non interessa se prevale Formigoni o Pisapia ma cosa si vuole fare, in che modo e con tempi certi. L’esatto contrario di quello che sta succedendo.”

09/06/2012
Piero Piccioli - p.piccioli@jobedi.it
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