INCONTRO AD ABBIATEGRASSO
Dopo di noi si parte

Il "dopo di noi " entra nel vivo. Ma il rischio è disperdere i fondi in troppi interventi ma di poco peso. Tutte le date del percorso. La raccomandazione: puntiamo su pochi progetti ma di valore

Un primo incontro di natura informativa e l'avvio di un percorso a tappe per condividere insieme al meglio i bisogni che arrivano dal territorio nell'ambito del 'dopo di noi'. Questo il significato dell'incontro svoltosi mercoledì 13 settembre ad Abbiategrasso all'interno della Sala Consiliare del Palazzo Visconteo. Come è noto, infatti, l'anno scorso a giugno il Parlamento ha finalmente legiferato sul 'dopo di noi'. La palla è quindi passata alle Regioni. La Giunta lombarda prima all'inizio dell'estate ha dettato le linee operative in materia. A ricaduta adesso tocca ai territori per il tramite degli uffici di piano. Da qui l'incontro di Abbiategrasso. Le responsabili dell'ufficio di piano per l'Abbiatense hanno illustrato il cammino. "Innanzi tutto - hanno detto Regione Lombardia - ha già definito delle priorità ma poi saremo noi a livello locale che potremo andare a correggere il tiro attraverso la mappa del bisogno. In questo senso, già ai primi di agosto, per l'Abbiatense abbiamo coinvolto i diversi Comuni sottoponendo loro una prima griglia". Saranno i Comuni a questo punto assieme al Terzo Settore in primis a fotografare l'esistente. La riunione è servita anche per mettere sul piatto i fondi messi a disposizione per l'Abbiatense, poco meno di 125 mila euro.  Da qui la prima importante raccomandazione da parte delle operatrici dei Piani di zona: "Con poco meno di 125 mila euro, è realistico pensare di poter portare avanti bene 12 al massimo 13 di progetti. Diversamente, si rischia di perdere i fondi in mille rivoli e quindi, di essere poco efficaci". Questo anche alla luce delle quota parte definite per le azioni di sostegno. Gli interventi gestionali infatti hanno un 57% del tutto, mentre per gli interventi di natura strutturale il rimanente 43% del budget. E' questa una criticità sollevata nel corso del dibattito. "Tutti noi  - è stato osservato in sala - sappiamo bene quanto costi una ristrutturazione e pensare che il contributo possa arrivare ad un massimo di 20 mila euro ci fa capire che non si potrà fare granchè su questa partita. Forse, sarebbe opportuno rivedere la distribuzione dei fondi a disposizione".  A questo servirà, appunto, la fase di confronto che culminerà nella Cabina di regia con AST, ATS, Comuni e Regione. In quella sede si potrà andare a spostare un po' il tiro, a seguito di questo confronto dal basso. Ma intanto, però, bisogna correre. Entro tre settimane, infatti, ossia, ai primi di ottobre, ci sarà la pubblicazione dell'avviso per la presentazione dei progetti che scadrà a fine ottobre. Una prima raccolta di domande, cui ne farà seguito un'altra con scadenza al prossimo 31 marzo.  In contemportanea, si lavorerà alla partita delle linee operative locali per le quali c'è tempo fino a metà di novembre. All'interno di queste ci potrà essere anche una nuova ripartizione di risorse tra interventi gestionali (accompagnamento, supporto alla domiciliarità, ricoveri di ponrto intervento/sollievo) e quelli di natura strutturale, appunto. Per quanto concerne invece la 'valutazione multidimensionale' dei progetti, questa sarà affidata ad una equipe mista composta dai servizi sociali comunali e dagli operatori dell'Ats. Un'altra difficoltà, a questo proposito, è dettata dal fatto che i progetti hanno valenza biennale. Perciò anche il tema della programmazione influirà non poco.

13/09/2017
Fabrizio Valenti - fabrizio.valenti@tin.it
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