CRISI
Ceme: la Fim risponde all'azienda sui licenziamenti

Gambarelli replica alla direzione aziendale, che vuole scaricare sul sindacato le proprie responsabilità e inefficienze.

In merito alle dichiarazioni della direzione di Ceme rilasciate alla Gazzetta della Martesana, che scarica sul sindacato il fallimento della trattativa per evitare i 97 licenziamenti, il segretario generale della Fim Cisl milanese, Christian Gambarelli, ha rilasciato questa dichiarazione:

“Scontato e retorico, oltre che grottesco e da vecchi ‘padroni ideologici’ è stato l’atteggiamento della dirigenza di CEME durante tutta la fase della lunga trattativa, nella quale ha cercato di scaricare sui dipendenti e sul sindacato le proprie responsabilità e inefficienze manageriali. Come FIM abbiamo sempre mostrato massima apertura ad approfondire tutte le eventuali soluzioni che, però, scongiurassero in ogni modo il licenziamento, senza alternativa, per ogni lavoratrice e lavoratore dello stabilimento di Carugate.
L’azienda ha mostrato il ‘bullismo’ arrogante di chi gonfia solo i muscoli e fa la voce grossa, accennando a soluzioni che però fino all’ultimo si sono rivelate aleatorie e prive di fattibilità, chiedendo alle organizzazioni sindacali solo l’avvallo ai licenziamenti e carta bianca per poter fare figli e figliastri tra i lavoratori e garantire soluzioni occupazionali solo ai pochi loro prescelti.
L’utilizzo del contratto di solidarietà invece, così come proposto da FIM e FIOM, avrebbe permesso una gestione più congrua della difficile vertenza, garantendo all’azienda il raggiungimento dei propri obiettivi e nel contempo preservando i lavoratori dall’impatto tremendo del licenziamento senza prospettive”.

22/08/2017
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