ROMA - XVIII CONGRESSO
"Per la persona, per il lavoro": la Cisl e le sfide del futuro

In mattina l'udienza dal Papa. Nel pomeriggio il via ai lavori del segretario generale Anna Maria  Furlan. Allegati: Il discorso del Papa ai delegati. La sintesi della realzione introduttiva.

“Per la persona, per il lavoro ” è il tema del  XVIII congresso della Cisl che si è aperto questo pomeriggio a a Roma. Prologo d’eccezione,  di prima mattina, l’udienza  con il Papa degli oltre 1500 delegati. Tutt’altro che di circostanza, il discorso di papa Francesco ( in allegato il testo integrale) che ha affrontato i temi più scottanti del mondo del lavoro e del ruolo del sindacato nella moderna società.

Nel pomeriggio l’apertura dei lavori del Congresso con  la relazione del segretario  generale Anna Maria Furlan (in allegato la sintesi) che ha esordito  dicendo “Oggi si apre per noi la stagione del tempo opportuno”.  Centralità della persona e del lavoro, riforma fiscale, contrattazione e partecipazione dei lavoratori, misure per contrastare le diseguaglianze sociali, politiche attive ed all'apprendistato duale per l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, per citarne alcuni.

“È tempo di passare dal tutelare il lavoratore nel suo posto di lavoro a tutelare il lavoratore in quanto soggetto sociale” sottolinea Furlan ricordando la peculiarità del suo sindacato “ancorato alla verità dei suoi valori etici e politici, alla verità della sua rappresentanza sociale e, -sottolinea- ciò che più conta, alla verità della sua testimonianza nell'impegno quotidiano”. Ed è per queste motivazioni che comprendere e condividere il cammino fin qui fatto sono punti fondamentali da cui partire per definire gli obiettivi e il percorso del prossimo quadriennio.

Ma sintesi e condivisione restano gli strumenti attraverso i quali durante questo congresso verra’ tracciato il futuro cammino dello Cisl. Sintesi dei contributi delle migliaia di delegati e di iscritti che hanno partecipato ai congressi e condivisione “che -per Furlan- può nascere solo dalla combinazione tra militanza, passione, intelligenza collettiva, che fanno della rappresentanza sindacale un esercizio di democrazia reale”. “La stretta connessione tra persona e lavoro, il nostro slogan,  ha in sé un esplicito richiamo storico alle radici cristiane della nostra società e ci attribuisce una responsabilità specifica nel sistema di relazioni economiche e politiche, dalle quali dipende il nostro futuro, non meno di quello europeo. Il richiamo al valore etico, alla centralità della persona – categoria su cui ruota tutto il nostro Statuto - ci aiuta a ripensare, costantemente, al ruolo che abbiamo di soggetto sociale autonomo nei processi di trasformazione. Ci fa partecipi di quel continuo cambiamento che caratterizza la nostra società, ci spinge e ci orienta ad andare oltre la semplice difesa dell'esistente”.

La contrattazione contribuisce, in forme decisive, alla costruzione di un "Patto sociale" che, all'interno di un programma complessivo di sviluppo, promuova condizioni di coesione sociale per i lavoratori”. “Prendiamo atto, con soddisfazione, dei risultati conseguiti e delle prospettive che si sono aperte ma, con realismo, dobbiamo confrontarci anche con gli ostacoli che impediscono di completare la riforma del modello contrattuale e di modernizzare ulteriormente il nostro sistema di relazioni industriali”.  E cita il documento del 14 gennaio che fissa l'impegno unitario a sostegno della contrattazione nazionale di secondo livello.

“Dobbiamo arrivare ad una nuova stagione –conclude Furlan- in cui la centralità della persona, dei suoi bisogni possa trovare risposte adeguate. Nulla è impossibile se tutti mettono in campo il massimo sforzo per il bene comune”.

L’INCONTRO CON IL PAPA

“Il sindacato e' indispensabile - ha detto il Santo Padre-  per fare una buona societa', stare insieme agli ultimi, nelle periferie, accanto ai giovani, agli immigrati e agli esclusi.

“Credo che sia la vera sfida che abbiamo davanti: come attraverso l'azione del sindacato, l'azione della Cisl, i diritti di cittadinanza, il diritto alla dignita' della persona, riusciamo a garantirlo a tutte le persone che vivono nel nostro Paese. A partire dai giovani che non trovano lavoro, dai tanti profughi e immigrati che scappano dalle guerre e dalla fame, dagli anziani poveri. Il sindacato e' speranza". Ha affermato a Radio Vaticana Anna Maria Furlan, dopo l'udienza col Papa.

"Santità, è con grande commozione, senso di profonda ammirazione ed immensa devozione che Le porgo il saluto ed il ringraziamento delle delegate e dei delegati della Cisl, giunti oggi a Roma da ogni parte d'Italia in rappresentanza dei 4 milioni e duecento mila iscritti al nostro sindacato, un’organizzazione fondata 67 anni fa da Giulio Pastore sulla base dei valori cristiani ed universali della dignità della persona e del lavoro, della sussidiarietà, dei diritti di cittadinanza, di eguaglianza e di inclusione sociale". Con queste parole la Segreteria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, si è rivolta a Papa Francesco nel corso dell'udienza, il primo incontro ufficiale tra una leader sindacale donna ed un Pontefice. "Sono lavoratrici, lavoratori, pensionati, giovani, immigrati che ben rappresentano la forza virtuosa del nostro Paese", ha ricordato la Furlan, "che trovano ogni giorno nella Sua parola illuminata, Santo Padre, un punto di riferimento costante, un ancoraggio ed una ragione di speranza in un mondo caratterizzato da quella che Ella, Santità, ha definito giustamente una “guerra a pezzi”, combattuta nell'immobilismo delle istituzioni internazionali, nelle colpevoli omissioni dei Governi, nelle debolezze di un’Europa miope e chiusa in se stessa, che sembra aver accantonato il suo ruolo storico di portatrice di pace, giustizia sociale, solidarietà", ha sottolineato inoltre la leader della Cisl. "Una globalizzazione inumana, senza regole ed una finanza ingorda, ci hanno consegnato più diseguaglianze sociali, più povertà, più disoccupazione, senso di solitudine e frustrazione, soprattutto di tanti giovani emarginati, senza un lavoro stabile ed a volte anche sfruttati da un consumismo che non riconosce l'importanza ed il ruolo unificante del lavoro nella società. Noi non ci rassegniamo a questa situazione", ha aggiunto la Furlan. "Come Ella, Santo Padre, ha più volte sottolineato, il lavoro non è necessario solo per l’economia, ma per la realizzazione della persona, per il riconoscimento della sua reale dignità, per il suo diritto di cittadinanza. Le siamo infinitamente grati e riconoscenti, caro Santo Padre, per i Suoi appelli costanti, accorati, in tante vertenze che ci vedono duramente impegnati per difendere il “reddito” da lavoro, la tutela dei diritti fondamentali, la stabilità dell'impiego, la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro", ha ricordato anche la sindacalista. "La Cisl si batte per questi obiettivi e per questo oggi pomeriggio, in occasione dell'apertura del XVIII Congresso Confederale, porremo al centro della nostra proposta sindacale il tema della crescita economica, della necessità di costruire un’Europa del lavoro e della giustizia sociale, chiedendo anche a tutti gli interlocutori istituzionali, politici ed economici, di fare di più, con grande senso di responsabilità, per la tutela della famiglia, la difesa della maternità, per l'accoglienza e l'integrazione di quanti fuggono dalle guerre, dalle persecuzioni, dalle malattie, dalla fame. Santo Padre, con questo spirito, la Cisl proseguirà nel suo cammino, traendo incoraggiamento e sostegno dalla Sua parola e dal Suo esempio", ha concluso la Furlan.

“Avete scelto un motto molto bello per questo Congresso: "Per la persona, per il lavoro" –le parole del Santo Padre ai sindacalisti della Cisl-.  Perche' se pensiamo e diciamo il lavoro senza la persona, il lavoro finisce per diventare qualcosa di disumano, che dimenticando le persone dimentica e smarrisce se' stesso. Ma se pensiamo la persona senza lavoro, diciamo qualcosa di parziale, di incompleto, perche' la persona si realizza in pienezza quando diventa lavoratore, lavoratrice; perche' l'individuo si fa persona quando si apre agli altri, alla vita sociale, quando fiorisce nel lavoro. La persona fiorisce nel lavoro”. 'Il lavoro - aggiunge - e' la forma piu' comune di cooperazione che l'umanita' abbia generato nella sua storia. Ogni giorno milioni di persone cooperano semplicemente lavorando: educando i nostri bambini, azionando apparecchi meccanici, sbrigando pratiche in un ufficio. Il lavoro e' una forma di amore civile: non e' un amore romantico ne' sempre intenzionale, ma e' un amore vero, autentico, che ci fa vivere e porta avanti il mondo". Ed il Santo Padre prosegue sottolineando l'importanza e l'urgenza di un nuovo patto sociale "umano, per il lavoro, che riduca le ore di lavoro di chi e' nell'ultima stagione lavorativa, per creare lavoro per i giovani che hanno il diritto-dovere di lavorare. Il dono del lavoro e' il primo dono dei padri e delle madri ai figli e alle figlie, e' il primo patrimonio di una società".

28/06/2017
ALLEGATI
Sintesi relazione Furlan
Il discorso del Papa
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