ALTO MILANESE/DISABILITA'
La compartecipazione all'Isee non si contratta

ANFFAS – UILDM – AIAS chiedono alle amministrazioni locali del Piano di zona del Legnanese che le quote di compartecipazione al costo dei servizi  garantiti dai Comuni vengano rese conformi alla nuova normativa di legge. La storia di Francesca Fusina presidente di ANFFAS Legnano.

Chiediamo unicamente il rispetto della legge, nulla di più”. Così Francesca Fusina presidente dell’ANFFAS Legnano nell’illustrare la mozione presentata unitamente alle sigle di UILDM e AIAS operanti nel territorio dell’Alto Milanese per chiedere l’applicazione del nuovo regolamento ISEE da parte di tutti i Comuni dei Piani di zona. “Purtroppo finora – spiega la Fusina – le quote di compartecipazione al costo dei servizi sono state mantenute sulla base di vecchi accordi, riferibili a regolamenti non più conformi”. La Presidente di ANFFAS Legnano tratteggia un quadro a macchie di leopardo. “E’ da tre anni che siamo al tavolo politico dell’Alto Milanese con gli undici Comuni dei Piani di zona ma la situazione non si sblocca. Alcuni Comuni hanno approvato il nuovo regolamento, altri no. E così accade che vengono fatti dei calcoli perlomeno fantasiosi per definire la compartecipazione”. La data ultima adesso è stata spostata a gennaio 2018. “Ci auguriamo che per quel periodo – aggiunge l’intervistata – si possa addivenire ad una omogeneità nell’applicazione delle tariffe”. La Fusina ribadisce e spiega il perché finora sono stati applicati dei parametri ‘arbitrari’.  “Il cosiddetto ISEE ristretto – osserva – dovrebbe essere calcolato sul disabile senza considerare il nucleo famigliare. Questo lo dicono anche le ultime sentenze del TAR in materia”. A questo proposito, la Presidente di ANFFAS pone l’accento anche sul quadro di povertà complessivo collegato alla disabilità “E’ chiaro infatti che un soggetto di 30 o 40 anni di norma sarebbe indipendente dai propri genitori e con un lavoro autonomo. Qui invece stiamo parlando di persone a carico con tutto quello che ne deriva”. E da qui si giunge all’esempio pratico. Francesca ha una figlia con disabilità intellettive. “Per seguirla in un certo modo ho dovuto lasciare il lavoro. Frequenta il CDD a Legnano ma è chiaro che quando esce da lì alle tre e mezza del pomeriggio non posso mai lasciarla da sola, diversamente, devo trovare qualcuno a non meno di 10 euro all’ora”. Per non parlare dei costi legati alla salute, all’educazione e a tutto ciò che ne segue. “Di sicuro – conclude Francesca – l’assegno di accompagnamento da 800 euro al mese non copre nemmeno la metà dei soldi necessari a garantire una qualità della vita dignitosa a queste persone. Pensare poi che si debba compartecipare alla presa in carico di questi soggetti con il proprio Comune ha tanto il sapore della beffa. Comprendo le difficoltà in cui si trovano i nostri Comuni tuttavia non si può giocare allo scaricabarile andando a colpire sempre il più debole”.

(* in allegato la lettera presentata al Piano di zona del Legnanese)

09/06/2017
Fabrizio Valenti - fabrizio.valenti@tin.it
ALLEGATI
lettera per mozione ISEE (1)
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