SANITA'
E' stato uno scherzo, il ticket torna a 30 euro

Improvviso dietrofront del Pirellone che appena un mese fa aveva annunciato il dimezzamento del contributo. Maroni se la prende  con il Governo ma di fatto, da oggi, i lombardi, tornano a  pagare visite e esami a prezzo pieno.

Il Pirellone fa dietrofront sullo sconto Da ogg stop al costo dimezzato dopo la bocciatura del governo. L’assessore: «Conti in pareggio, vogliamo decidere in autonomia». L’opposizione: «Presa in giro».

Per gli esami e le visite mediche prenotate dal 1°  marzo 2017 i Lombardi torneranno a pagare il superticket fino a 30 euro. Il suo dimezzamento — pluriannunciato e introdotto neppure un mese fa, il primo febbraio, con la cifra massima che non poteva più superare i 15 — è stato bloccato dal Pirellone. Concretamente vuole dire che esami come Tac e risonanze magnetiche costeranno di nuovo 66 euro, anziché 51.

I conti sono presto fatti. Quando i pazienti si sottopongono a prestazioni sanitarie devono sborsare, come sempre, 36 euro di ticket, più un ulteriore balzello introdotto dalla Finanziaria 2011: il suo valore andava da 0 a 30 euro, ridotto dall’assessore Giulio Gallera da 0 a 15 euro con una delibera del 30 gennaio (36 euro più 30, fanno arrivare alla somma di 66 euro; mentre 36 euro più 15 fanno 51 euro). Ora la Regione fa un passo indietro. La misura viene congelata. Lo ha deciso ieri la giunta. Il motivo? Il Consiglio dei ministri, giovedì scorso, ha considerato illegittimo il provvedimento di taglio del superticket che viola l’articolo 117 della Costituzione: lo Stato ha la competenza sulle leggi in materia di finanza pubblica.

Il superticket è stato introdotto da una disposizione nazionale e deve portare un introito alle casse pubbliche della Lombardia tra i 130 e i 150 milioni di euro l’anno. Se il Pirellone lo vuole tagliare, lo può fare, ma solo se riesce a garantire l’ingresso della stessa cifra come compartecipazione alla spesa pubblica da parte dei cittadini. Altrimenti, per legge, non lo può fare. La presa di posizione di Roma, dunque, era prevedibile.

L’assessore Gallera, sulla linea espressa nei giorni scorsi dal governatore Roberto Maroni, non ci sta e rivendica l’autonomia regionale. «Alla luce dei conti della Lombardia in pareggio, vogliamo essere liberi di tagliare il superticket». Rivendicazione popolare e comprensibile, ma che fa a pugni con le leggi nazionali in vigore, che possono certamente essere sbagliate ma al momento ci sono. «È uno scontro politico-istituzionale che penalizza i cittadini lombardi — riassume Gallera —. Adesso speriamo di riuscire a fare valere le nostre ragioni davanti alla Corte Costituzionale, anche se ci potrà volere almeno un anno».

Nel frattempo i pazienti pagheranno. Forse il pasticcio si sarebbe potuto evitare se la giunta Maroni avesse negoziato con il ministero dell’Economia il provvedimento prima di farlo entrare in vigore, spiegando per esempio in che modo non andava ad alterare il gettito che deve essere garantito. Ma così non è stato, forse anche per troppa fretta. Dura l’opposizione, con Alessandro Alfieri: «Il centrodestra sta prendendo in giro i lombardi con grande cinismo».

Dichiarazione dI Giulio Gallera - Assessore al Welfare di regione Lombardia

“La decisione del Governo di impugnare la nostra misura che abbatteva il superticket del 50 per cento, a un milione e mezzo di cittadini lombardi, ci costringe a sospendere la delibera e ad azzerare lo sconto già dal prossimo 1° marzo”. Lo ha detto l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera.

"Noi siamo indignati- ha spiegato l'assessore -. I lombardi hanno il diritto di beneficiare della virtuosità della nostra gestione che ci consente di redistribuire i risparmi ottenuti in benefici come lo era la riduzione del superticket da 30 a 15 euro".

"Il Governo, invece dice no - ha continuato Gallera -, perché si deve continuare a recuperare un''invarianza di gettito', un'espressione che in sintesi significa che puoi ridurre a qualcuno per attribuirlo a un altro, non togliere a tutti come volevamo fare noi". "Noi chiediamo al Governo - ha rimarcato il titolare regionale in materia di sanità - di fare marcia indietro, rivendichiamo il diritto di ridurre la pressione fiscale dei lombardi con le risorse ricavate dalle azioni di efficientamento. E questo comunicheremo anche al premier Gentiloni".

"Se il Governo - ha concluso Gallera - non riconoscerà la legittimità della nostra azione difenderemo davanti alla Corte costituzionale gli interessi dei lombardi affinché a Regioni virtuose come la nostra si conceda la possibilità di amministrare in autonomia il proprio budget".

Comunicato stampa di Roberto Maroni -  Presidente di regione Lombardia

Ticket: Maroni, tavolo tecnico col governo Milano - "Ho fatto presente al presidente Gentiloni che la nostra decisione di dimezzare i ticket e' stata assunta a pareggio di bilancio, perche' c'e' formalmente una norma che prevede che ci sia invarianza di gettito, cioe' che io abbasso per qualcuno e devo alzare per qualcun altro. Ma gli abbiamo detto che siamo cosi' virtuosi da poter abbassare per tutti". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, questa mattina, incontrando la stampa insieme al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al termine del loro incontro a Palazzo Lombardia. "Invarianza di gettito vuol dire per me pareggio di bilancio - ha spiegato il governatore -, quindi e' un modello di virtuosita', quello che noi proponiamo, che puo' servire ad abbassare la pressione fiscale".  "La compensazione del mancato gettito - ha chiarito Maroni - non la ottengo alzando i ticket per qualcun altro, ma riducendo la spesa: lavorando sulla migliore organizzazione del Sistema sanitario, ed e' quello che viene fatto in Lombardia". "Ho quindi proposto al presidente di fare per i ticket quello che abbiamo fatto per la Riforma della sanita' - ha concluso Maroni -: un tavolo tecnico, valutando questa come una sperimentazione, se funziona, viene accolta ed estesa a tutti. Il presidente si e' detto interessato e disponibile, per cui prenderemo immediati contatti con il Mef e li incontreremo nel prossimi giorni. Se ci sara' il via libera, faremo un tavolo tecnico, il Governo ritirera' l'impugnativa davanti alla Corte costituzionale e lavoreremo a un modello di virtuosita' che poi si potra' estendere anche ad altri. E' iniziata un'interlocuzione che potrebbe portare a risultati positivi". – (imprese-lavoro.com)

01/03/2017
a cura di Pia Balzarini e Emilio Didonè
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