DA FARINI A PORTA GENOVA
La nuova Milano risorge dagli scali ferroviari dismessi

La riqualificazione dei 7 punti secondo l’accordo di Comune, Fs e Regione Lombardia. Cosa dicono i pareri delle associazioni e i progetti degli architetti coinvolti.

Ripreso l’accordo per la riqualificazione dei sette ex scali ferroviari, ora Milano si confronta sulle posizioni degli attori della rivoluzione urbanistica in città. I media parlano di “fiume verde”, ma vediamo nel dettaglio cosa dice l’intesa siglata tra comune, Fs e regione Lombardia nel novembre 2015.

L’accordo, interrotto nel dicembre 2015 dal Consiglio Comunale che a maggioranza ha criticato le scelte della giunta Pisapia sugli spazi a verde e al sociale, viene ripreso  dall’attuale giunta con l’approvazione di linee guida  preliminari a un nuovo progetto approvate dal Consiglio cje affida progettualità alla società FS Sistemi Urbani che ha incaricato cinque architetti di fama internazionale (Stefano Boeri, Francine Houben, Bendetta Tagliabue, Ma Yansong e Cino Zucchi) di raccogliere idee.

Le proposte di altri professionisti, di esperti e semplici cittadini sugli interventi a livello urbanistico, demografico, sociale saranno utili all’elaborazione del piano di rigenerazione degli ex scali ferroviari. I cinque archi-star e i loro team presenteranno al comune altrettanti possibili scenari per Farini, Porta Romana, Porta Genova, Greco Breda, Lambrate, Rogoredo e San Cristoforo- Bovisa. L’obiettivo è  quello di disegnare il futuro della città, coinvolgendo istituzioni locali, mondo accademico, cittadinanza  ed esperti del settore su temi specifici, con particolare attenzione all’interconnessione tra le aree, al disegno delle zone verdi, all’incremento dell’edilizia sociale.

“In questo modo , coinvolgendo tutti gli attori della città, dagli imprenditori ai sindacati, avviamo un percorso di partecipazione che continuerà con gli incontri nei municipi, con le commissioni consigliari e con i momenti di confronto pubblico” assicura l’assessore Maran all’Urbanistica e al verde, confermando che a questa fase seguirà poi il masterplan che porterà a successive gare e concorsi per l’elaborazione dei progetti.

LE AREE TEMATICHE

Cinque le are tematiche oggetto del confronto nei vari workshop: dalla città delle connessioni, alla città culture, del verde, delle risorse e alla città del vivere. Carlo De Vito, ad di FS Sistemi Urbani ha ringraziato  il migliaio e più di milanesi che hanno partecipato attivamente evidenziando l’efficacia di questi momenti di ascolto e confronto per l’elaborazione di progetti urbani partecipati.


I risultati del confronto e le proposte
Il dibattito sulla La città delle connessioni ha evidenziato l’importanza di avere infrastrutture di trasporto pienamente accessibili  in grado di ricucire il centro e le periferie, quartieri con una viabilità idonea alle esigenze di chi li vive, nel rispetto della sostenibilità. Trenord ha lanciato la proposta di una “Circle line”, dieci fermate per interconnettere  ferrovie, metropolitane e bus in città con il  collegamento attraverso i binari della S9 tra San Cristoforo, Lambrate, Villa Pizzone e Porta Garibaldi, intercettando i treni della Nord con quelli del Passante e delle Linee S, il Malpensa Express e le MM, garantendo nuovi treni, maggiori frequenze e l’introduzione dell’integrazione tariffaria di cui si parla ormai da troppo tempo.
Nei lavori de La città delle culture si è sottolineata l’esigenza di creare grandi contesti museali ed espositivi a livello di Città Metropolitana e l’importanza di creare una rete di conoscenza, un osservatorio che metta a sistema i diversi luoghi della cultura, della ricerca e dell’innovazione. Luoghi adatti ai giovani, capaci di dare spazio alla creatività e alla musica, prevalentemente senza auto.

Il tavolo della Citta del Verde ha inteso il tema a 360°, come infrastruttura, fruibile, in grado di connettere i quartieri e integrarsi nel contesto urbano valorizzandolo attraverso usi agricoli, bonifiche in funzione di un riutilizzo temporaneo delle aree, qualità paesaggistiche e corridoi ecologici. Concetti chiave per una rivalutazione urbana integrata che, come afferma l’architetto Boeri, dovrebbe costituire un “fiume verde” , un sistema continuo e interconnesso di parchi, orti, giardini per sport e tempo libero. Con un grande prato nello scalo Farini, uno spazio verde agricolo a Porta Genova, e spazi a verde per il tempo libero e lo sport allo scalo Romana. Aree di trasformazione temporanea a tema, modificabili in base al variare delle esigenze per non soccombere e disperdere le risorse richieste dai tempi lunghi dei progetti definitivi.

Il gruppo La città delle risorse ha invece individuato nelle formule di coworking e crowfunding e nelle positive esperienze di riuso operate in altre grandi metropoli, la capacità di attrarre investimenti esteri, di creare contesti che valorizzino i giovani talenti e rendano tali modelli economicamente sostenibili. L’ultimo tavolo La città del vivere ha evidenziato l’esigenza di creare quartieri nel rispetto del contesto in cui si trovano, non rapportandoli a ipotetici modelli fatti al tavolo, ma partendo dalle risorse proprie  che creino bellezza, a zero consumo energetico, dove la strada diventa uno spazio da vivere con la valorizzazione dei piani terra, che devono essere multifunzionali, e con un’ipotesi di quartieri all’80% car-free.
“La conoscenza di quello che succede nelle zone è uno straordinario bagaglio di risorse che i professionisti non conoscono” afferma Gabriele Pasqui direttore del Dipartimento Architettura e Studi urbani del Politecnico di Milano e collaboratore del precedente Vicesindaco e assessore all’Urbanistica Ada De Cesaris.

Il comune con l’assessore Maran sta studiando l’idea di una “Cittadella amministrativa fatta di palazzi di vetro all’insegna della trasparenza” da realizzare forse nell’ex scalo Farini.
Ora i cinque rinomati studi di architettura già citati avranno tre mesi per elaborare le loro strategie, sulla base anche delle istanze emerse dalla tre giorni di workshop,  e consegnare idee progettuali all’amministrazione comunale per attivare da marzo 2017 le gare concorsuali per i veri e propri progetti. L’assessore Maran conferma che sarà una “progettazione pubblica”, ma non mancano le contestazioni . Trecento noti esperti del settore, docenti universitari, architetti, ingegneri, da Vittorio Gregotti a Marco Vitale, da  Giulia Maria Crespi a Marco Dezzi Bardeschi ecc. contestano le procedure adottate dal Comune sostenendo che ha lasciato troppo spazio alle Ferrovie dello Stato ed alla società di diritto privato FS Sistemi Urbani delegata. Viene criticata la scelta di avere affidato direttamente la consulenza, senza selezione pubblica come prevede la normativa. “Questo è un finto concorso di partecipazione – afferma alla stampa Marco Dezzi Bardeschi, docente del Politecnico e uno dei firmatari dell’appello – coinvolgere la città nelle scelte più importanti per il suo futuro non si fa con tre giorni di convegno, ma con un concorso pubblico aperto e trasparente”

Il comune assicura comunque che la fase di confronto andrà avanti, come sostiene in chiusura Carlo Monguzzi, presidente della commissione urbanistica “ogni 15 giorni la commissione monitorerà e si aggiornerà sullo stato dei progetti,  informando e  aprendo la partecipazione dei lavori a tutta la cittadinanza”.

SCALI FERROVIARI IN CIFRE

LA SUPERFICIE – 1.250.000 m2 complessivi

  • 21.000 Rogoredo
  • 70.000 Lambrate
  • 74.000 Greco
  • 89.000 Porta Genova
  • 158.000 San Cristoforo
  • 217.000 Porta Romana
  • 519.000 Farini

525.000 m2 destinati al verde

156.000 m2 destinati alla edilizia sociale (2600 abitazioni)

10 Km di piste ciclabili

OBIETTIVI Linee Guida approvate dal Consiglio Comunale il 14 novembre 2016

  • Aumentare il verde e realizzare un sistema continuo sulla cintura ferroviaria
  • Mix di servizi e funzioni pubbliche migliorando efficienza e sostenibilità distribuzione merci
  • Nuovi quartieri con alto grado di sostenibilità ambientale, tecnologie intelligenti e giardini pensili
  • Edilizia convenzionata case in affitto a riscatto e housing sociale
  • Uso temporaneo degli spazi
  • Concorsi per masterplan nelle aree principali
  • Dibattito pubblico e confronto con città metropolitana, municipi e stakeholder pubblici e privati
  • Accordo entro estate 2017
09/01/2017
Nadia Bertin
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