COMUNE DI MILANO
Asili, centri per disabili e case vacanza che cadono a pezzi

Il viaggio di Job tra colonie, asili e strutture assistenziali del Comune di Milano in stato di degrado. L'annunciata chiusura  del Centro diurno disabili di via Puglie, la protesta di operatori e famigliari: “Inaccettabile, le persone non possono essere trattate come pacchi postali". Tutte le 'criticità'.

“Le persone non possono essere trattate come dei pacchi postali da smistare. La nostra proposta era quella di andare avanti con il Centro Diurno per Disabili di via Puglie 33 almeno fino all’estate per poi, se proprio necessario, passare a questa nuova inaspettata riorganizzazione da settembre”.  A parlare è un’operatrice della struttura in zona Corvetto che al pari di molte altre, è rimasta letteralmente spiazzata dalla decisione del Comune di Milano di chiudere questa struttura che svolge un ruolo assai prezioso anche in termini di servizi di domiciliarità e residenzialità per i suoi ospiti.
Una decisione annunciata a fine anno, senza  nessuna comunicazione preventiva a disabili, lavoratori e famiglie. Ma quella di via Puglie, come si dice in questi casi, sembra proprio assomigliare alla classica punta dell’iceberg.
Perché il disagio e il malcontento rispetto alla gestione e, soprattutto, alla cura di diverse realtà educative e assistenziali comunali, vedasi anche il caso delle case vacanza, è palpabile.

SOLLECITI DALLA CISL

A riguardo, va detto, che in questi mesi più volte i delegati della Funzione Pubblica della CISL presso il Comune di Milano hanno sollecitato chi di dovere su questo stato di cose. Richieste, mail senza riscontro. Sino alla decisione di realizzare un vero e proprio dossier sullo ‘stato di salute’ del  Patrimonio Immobiliare del Comune di Milano dedicato a bimbi e disabili, categorie fragili che, come tali, avrebbero bisogno di tutt'altra attenzione.

IL "CASO" DEL CDD DI VIA PUGLIE

Ma partiamo in questo viaggio dal Centro diurno disabili di via Puglie. Una struttura che ha sempre accolto fino a 14 persone con disabilità, con un’età compresa tra i 18 e i 67 anni. Si tratta di una realtà accreditata con Regione Lombardia e che – ci dice un’operatrice – anche di recente è stata sottoposta a ispezioni di vigilanza, secondo quanto disposto dall'Ats (l'Agenzia per la tutela della salute subentrata alle vecchie Asl) senza che siano emerse anomalie. Tant’è che la struttura ha l’autorizzazione ad operare per tutto il 2017, malgrado le voci di una traumatica chiusura che doveva essere attuata dal prossimo primo gennaio. La palazzina frutto di un lascito ospita numerosi servizi: da per i minori, lo psico sociale, la residenzialità e la domiciliarità destinati agli anziani. Insomma, un punto di riferimento per tutta la zona 4 del Comune di Milano. Negli ultimi tre anni questi spazi sono stati tutti completamente ripuliti e sanificati.  Dopo alcune incomprensioni, messo di fronte alle richieste di delegati sindacali, famiglie e lavoratori l’assessore Majorino, durante un incotro in Largo Treves, sede delle Politiche sociali, ha promesso un passaggio morbido valutando caso per caso l'esigenze delle persone disabili.

“Anche perché – sottolinea la nostra intervistata–ci sono 10 famiglie che possono contare su un servizio di sostegno per i loro cari. Persone con patologie medio-gravi di natura mentale e motoria. C’è bisogno, in ogni caso, di un percorso di accompagnamento e di traghettamento verso gli altri Cdd attivi in zona, il Gonzaga e il Barabino”.

“Queste persone ormai hanno le loro abitudini, conoscono bene chi si fa carico di loro. E’ provato statisticamente che per l’integrazione di uno di questi ‘ragazzi’ – ci dice l’operatrice che conosce bene l’ambito – ci vogliono circa 3 mesi. Come si può pretendere di spostarli tutti in massa?”.

E allora che fare? “Noi abbiamo rilanciato – fanno sapere dalla Funzione pubblica della Cisl  – la proposta di un percorso di conoscenza e coprogettazione di almeno sei-sette mesi, coordinato dalla dirigente responsabile Dari Maistri. Per poi procedere con il nuovo corso da settembre. Anche perché occorre non scordare il fatto che gli utenti  che oggi frequentano il Centro di via Puglie sono inseriti in laboratori e percorsi didattico educativi che si concluderanno il prossimo giugno. Chiudere traumaticamente avrebbe una grossa valenza in negativo anche sotto questo punto di vista”.

Senza dimenticare, infine, il tema del personale. Anche qui il barometro fa segnare burrasca. Gli operatori, da un lato, sono arrabbiati perché  un intervento del genere ad anno in corso significherebbe gettare a mare buona parte del lavoro fatto fin qui; in secondo luogo, perché loro stessi verrebbero dirottati in altre strutture e dovrebbero ricominciare tutto da capo. Con la conseguenza che almeno nel 50% dei casi i dieci che oggi frequentano via Puglie, oltre che in un nuovo contesto si troverebbero ad avere a che fare con nuovi insegnanti.

LA CASA VACANZE DI PIETRA LIGURE (SAVONA)

Le strutture comunali in stato di  degrado, non sono solo  quelle dello stretto territorio milanese. Nell’elenco delle cose che non vanno, infatti, ci sono  anche le Case vacanza in Liguria a Pietra Ligure ed Andora nel Savonese. Strutture che hanno svolto e svolgono tuttora una apprezzabile funzione sociale per numerose famiglie, sia nel periodo estivo che nelle settimane della cosiddetta ‘Scuola natura’, coinvolgendo centinaia di classi delle scuole elementari milanesi.

Partiamo dalla situazione della colonia di Pietra Ligure che, a pieno regime, può ospitare fino a 240 bambini, divisi in 10 “classi” da 20/24 componenti. In estate, il periodo medio di permanenza per i bambini dai 6 anni in su è di 12 giorni. Job ha  parlato con un operatore della Casa famiglia di Pietra Ligure per capire lo stato delle strutture. Ne è emerso uno spaccato fatto di luci ed ombre. “Mi sono accorto di alcune mancanze sotto il profilo della professionalità del personale. Accanto a questo,  anche una serie di problematiche di funzionamento della struttura:  dalla caldaia sovente mal funzionante, alla mancanza di bagni adatti ai disabili (i ragazzi vengono separati dai compagni), all'assenza dell'ascensore per i piani, ad altre criticità per i disabili.. Tra le segnalazioni effettuate al dirigente preposto del Comune di Milano, anche qualche problematica sotto il profilo della normativa anti-incendio e lo stato di degrado della spiaggia, con balaustre arrugginite, graffiti a deturpare la struttura, docce non funzionanti e un vialetto che conduce alla spiaggia inagibile per le carrozzine. Manca un cancello che divida l'enorme spazio antistante la colonia, un tempo un campo di calcio e una collina di proprietà del Comune di Milano, oggi lasciato incolto e apparentemente abbandonato, dalla struttura della Casa vacanza. Le carenze segnalate puntualmente, rispetto al capitolato d'appalto (clamorose quelle della sanificazione dei materassi e del trenino che doveva portare i bimbi nella vicina piscina di Loano) non hanno impedito alla commissione esaminatrice del Comune di riassegnare l'appalto alla cooperativa già operante nelle 5 strutture del Comune (Zambla Alta (Bg), Pietra Ligure, Andora, Vacciago (Vb) e l'attualmente chiusa Ghiffa sul lago Maggiore.

Va detto, per inciso, che la pubblicazione di un  dossier consegnato a assessori e consiglieri comunali ha fatto smuovere qualcosa. “A settembre avrebbero dovuto iniziare i lavori per il rifacimento di 12 bagni poi slittati un po’ avanti. Questi interventi hanno provocato qualche disguido in termini di utenza, pressoché dimezzata nell’ultimo periodo”.

Però, a piccoli passi, almeno qui, qualcosa si muove. Ad Andora invece, oggetto di una recente ristrutturazione, la preoccupazione di genitori e delegati sindacali, oltre agli impianti elettrici delle caldaie e al mancato rifacimento dell'ascensore, è l'assenza di siepi e protezioni all'enorme cortile della struttura con una cancellata in alcuni punti molto bassa, priva di qualsiasi schermatura a proteggere privacy e sicurezza dei bimbi. Di fianco ai cancelli transitano ogni giorno centinaia di bagnanti che si recano alla vicina spiaggia e sul fronte del mare il Comune di Andora ha persino posto delle panchine appoggiate alla cancellata che premettono a chiunque, con un piccolo salto, di essere dentro la ex colonia.

LA MAPPA DELLE ALTRE STRUTTURE E LE CRITICITA'

  • Casa Vacanza di Andora (SV)
  • Scuola dell’Infanzia Don Gnocchi (San Siro) : cancelli restati senza serratura per 3 mesi
  • Scuola Infanzia via della Giustizia (Cassina de Pomm) : aule senza porte
  • Scuola dell’Infanzia di via Villani (Maciachini) : cancellata troppo bassa, estranei nel cortile
  • Scuola elementare Don Gnocchi (San Siro) : infiltrazioni di acqua dal tetto
  • Complesso Comunale (Scuola elementare, Asilo, Centro Anziani, Scuola Egiziana) di Via Paravia (Segesta ) : sporcizia nei pressi del Centro Cucine di Milanoristorazione, Scala chiusa in Paravia con distacco calcinacci dal soffitto, pluviali rubati e mai sostituiti
  • Servizi sociali viale Puglie (Corvetto): entrata e facciata ammalorata, distacco di intonaco, muri scrostati

Foto del servizio: Stefano Mansi.

21/12/2016
Fabrizio Valenti - fabrizio.valenti@tin.it
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