VERTENZA ALIMENTARISTI
98 licenziamenti in vista alla Carapelli di Inveruno

Cisl: “Scelta inaccettabile. Non devono essere i lavoratori a pagare le decisioni sbagliate dei vertici”. Il 4 novembre corteo dallo stabilimento al Municipio.

Novantotto posti di lavoro a rischio alla Carapelli. Il Gruppo spagnolo Deoleo, proprietario dei marchi Carapelli, Sasso e Bertolli, ha annunciato alle segreterie nazionali e territoriali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil la chiusura del reparto produttivo dello stabilimento di Inveruno.

Per protestare contro questa decisione i sindacati hanno indetto una manifestazione che si terrà venerdì 4 novembre, dalle ore 16, con corteo dalla sede aziendale (Corso Europa 24) fino al Municipio, dov’è in programma un consiglio comunale aperto sulla vertenza.

“La scelta dell’azienda – spiega Alessandro Marchesetti, segretario generale della Fai Cisl di Milano – è inaccettabile e sorprendente. La decisione è stata presa a Madrid, senza pensare alle drammatiche ripercussioni che avrà sui lavoratori, sulle loro famiglie e sull’indotto del territorio. Non devono essere i dipendenti a pagare le difficoltà del Gruppo, determinate da azioni sbagliate da parte dei vertici”.

“Non è accettabile – aggiunge Giuseppe Oliva, segretario della Cisl Milano Metropoli – che sia ancora l’Alto Milanese a dovere pagare un tributo così alto in termini di posti di lavoro. Soprattutto spiace dovere rimarcare come decisioni così importanti per questa zona vengano prese altrove. Anche perché la congiuntura economica negativa non è stata ancora del tutto superata. A questo punto mi auguro che accanto alle manifestazioni di solidarietà ci sia un’azione tangibile a tutti i livelli istituzionali per evitare che la scelta della proprietà spagnola diventi realtà”.

Lo stabilimento di Inveruno occupa complessivamente 136 lavoratori. I licenziamenti riguardano gli addetti della produzione. I sindacati chiedono l’intervento delle istituzioni nazionali e locali per garantire il mantenimento del sito e scongiurare la perdita di tanti posti di lavoro.

02/11/2016
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