ESTATE
Vacanze ma non per tutti

Il 40% (200 milioni) dei cittadini dell'Unione europea non riesce a pagarsi nemmeno una settimana di ferie all'anno. In Italia l'aumento di chi è costretto a rimane  a casa,  nel periodo  2010-2014 è del 10%.

Sia nel Sud che nell'Est della Unione Europea, secondo gli analisti socio-economici della U.E. quasi il 40% degli Europei (ovvero più di 200 milioni di cittadini) non è in grado di pagarsi una settimana di ferie.

L'analisi continua evidenziando che, la situazione è molto peggiorata in Bulgaria e Grecia, mentre , pur rimanendo difficile,risulta diminuita in Polonia, Repubblica Ceca e Spagna.

In 15 Stati sui 28 della Comunità , le persone che non riescono a fare la sopracitata settimana di ferie sono diminuite negli ultimi anni, mentre in Italia e Cipro sono aumentati di circa il 10% nel periodo 2010-2014.

Oltre a questa denuncia vogliamo ricordare che, l'ultimo Rapporto Istat sulla povertà in Italia uscito il mese scorso, indica che nel nostro beneamato Paese, vi sono 4milioni 598mila persone che vivono in povertà assoluta, numero più alto dal 2005; Euronote n°3 del 17/6/2016, sempre citando uno studio U.E. descrive come la povertà di reddito, negli ultimi anni, ha colpito più i giovani che gli anziani ; tale dato risulta ben evidenziato in un Dossier non recente (aprile 2015) realizzato da Luca Ricolfi sulla Diseguaglianza Economica in Italia e nel Mondo descrivente molto bene la suddivisione della Società Contemporanea in tre Società.

Tralasciando , per ragioni di brevità le prime due, ci soffermiamo sulla Terza Società alla quale appartengono, secondo i dati del 2014, nove milioni di Cittadini Italiani.

Secondo gli autori, fà parte della Terza Società chi si trova in, almeno una delle seguenti 3 condizioni:

  • essere un lavoratore irregolare
  • essere disoccupato
  • essere inattivo, ovvero disponibile a lavorare ma non attivarsi alla ricerca di un impiego.

Tutti questi elementi sono fonte di notevoli preoccupazioni perché , un Paese che offre poche speranze ai propri giovani, pregiudica assai negativamente il suo futuro.

Il rapporto prosegue indicando come il tasso di “deprivazione materiale”, che impedisce le ferie di una settimana riguarda le famiglie che non possono permettersi almeno quattro di nove elementi, uno dei quali riguarda appunto le ferie, ma altri, ancor più importanti riguardano la capacità di affrontare oneri finanziari imprevisti come, comprare una lavatrice o un auto, avere una alimentazione ed una abitazione adeguata, ivi compreso la capacità di far fronte regolarmente al pagamento di mutuo -affitto.

Euronote conclude ricordando che, senza politiche ed interventi adeguati, non ci saranno miglioramenti; non solo, alcune misure, come quelle già prese, possono peggiorare la situazione. Ci riferiamo alle sanzioni imposte dal Consiglio Europeo a Spagna e Portogallo per i disavanzi eccessivi non conformi al 3% previsto dal rapporto deficit/p.i.l.. in quanto ciò significherà tagliare fondi strutturali a due Paesi con tassi di povertà fra i più alti nella U.E.

La Rete Europea contro la povertà denuncia la controproducenza di queste sanzioni che allontanano la ripresa economica, generano disaffezione nei confronti della U.E., accrescono povertà ed esclusione sociale, perché i tagli economici conseguenti, saranno apportati ai servizi a protezione sociale , ovvero per l'ennesima volta verranno colpiti i cittadini più fragili, più deboli.

Agli occhi di milioni di Cittadini Europei, la U.E. è diventata una istituzione: “lontana ed irrilevante”.

Bisogna cambiare!!! l'Unione Europea deve dare priorità alla lotta contro la povertà e l'esclusione sociale.

L'obbiettivo di Europa 2020 prevedeva tutto ciò anche attraverso il Nuovo pilastro Europeo dei diritti sociali

04/08/2016
Tino Fumagalli
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