CONVEGNO CISL SULL'INDUSTRIA
L'importanza dei contratti nazionali

 Annamaria Furlan: “Basta rigidità sui due livelli”. Boccia (Confindustria): “Bisogna favorire il circolo virtuoso dell’economia”. Calenda (Governo): " A settembre piu' defiscalizzazioni"

"Occupiamoci di industria: le proposte della CISL” al Centro Congressi “Le Stelline” di Milano è stata un’occasione per il “matching” di proposte per la ripartenza dell’economia in Italia come raramente si vede in questo periodo. C’era il sindacato, la politica, la voce delle amministrazioni locali e del comparto bancario.

La leader della Cisl Annamaria Furlan intervenendo al dibattito ha chiesto di “ridurre strutturalmente la tassazione sul lavoro e le retribuzioni per mettere al centro dell’agenda del Paese l’industria e lo sviluppo di un settore che nonostante la crisi è ancora il secondo, dopo la Germania, a livello europeo”.

Il segretario Cisl ha anche analizzato cosa è stato fatto ultimamente in tema di contrattazione: “La contrattazione di secondo livello oggi riguarda il 20% delle aziende ma noi spingiamo perché aumenti questa quota. La Cisl ha avuto un ruolo importante nella spinta ai contratti aziendali, a volte anche da sola e non certo tra gli applausi, tranne a verificarsi poi il ravvedimento generale dopo. Un po’ di salario sul primo livello dovviamo metterlo. Con la rigidità della proposta, Federmeccanica ha rimesso assieme Fiom, Fim e Uilm e vorrei invitare tutti a non continuare una sterile contrapposizione sui due livelli”.

In Corso Magenta, in una sala gremitissima, il segretario della Cisl Lombarda, Osvaldo Domaneschi , ha aperto i lavori dell’incontro in materia di politiche industriali, con ottimismo: “Se gli obiettivi dell’Europa sono quelli di avere un manifatturiero al 20%, noi siamo messi bene. ma bisogna individuare strategie, e non solo da parte del pubblico. Si parla molto di infrastrutture abilitanti e di servizi come la banda larga e l’internazionalizzazione. Bene, il futuro del lavoro, si sappia, è certamente la qualificazione. Il salto tecnologico di cui ha bisogno l’Italia è urgente e noi della Cisl abbiamo l’obiettivo di continuare a perseguire la contrattazione decentrata nell’interesse sia delle imprese che dei lavoratori”.

Il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda , ha aperto al salario di produttività: “Non voglio entrare sui contratti ma oltre a finanziare sturmenti come i superammortamenti dobbiamo andare a intervenire sulla defiscalizzazione del salario di produttività nella prossima legge di stabilità”. Quindi in autunno si saprà l’entità di questa misura che, ricordiamo, nel 2015 non è stata introdotta per mancanza di fondi.

Il Presidente della Conferenza Regioni, Stefano Bonaccini , ha portato degli esempi virtuosi di spending review: “Nell’anno abbiamo risparmiato tantissimo con servizi dalla pubblica amministrazione e ci siamo impegnati in molte azioni di successo. Come quella di aver scongiurato la produzione del nuovo Suv Lamborghini in Slovacchia. Abbiamo ottenuto di avere tutto nella motor valley, che è l’Emilia, il centro del know-how del settore che dall’Italia parte alla conquista del mondo. E non è un caso che il premier Renzi abbia scelto proprio Maranello come lo scenario del vertice italo-tedesco che si terrà a fine agosto”.

Il Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, è intervenuto facendo una riflessione sull’andamento dei cicli economici: “Il circolo virtuoso dell’economia deve essere riacceso facendo una politica dell’offerta e non della domanda, perché un paese più governabile è più stabile e si tiene lontano dalle promesse elettorali continue. Aziende più competitive con la crescita dei salari legata alla produttività sono al centro di una grande questione industriale che investe l’Italia. Apprezzo che la Cisl abbia considerato questo argomento come prioritario”.

Il Presidente del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro ABI, Omar Eliano Lodesani ha rivendicato un ruolo industriale come rappresentante delle banche italiane: “Siamo anche noi industria e soprattutto con una catena di 30mila negozi siamo la più diffusa organizzazione in Italia. Solo che il mondo è cambiato: siamo consapevoli che prima era il cliente a doversi guadagnare la fiducia della banca, oggi è il contrario”.

Il segretario confederale della Cisl, Giuseppe Farina presentando l'iniziativa aveva detto: "Per la Cisl sono quattro le priorità su cui occorre concentrarsi: la crescita dimensionale delle imprese; un sistema bancario a sostegno degli investimenti; risorse sulla ricerca e sviluppo di nuove competenze; fare crescere la produttività delle imprese e dei territori. È indispensabile su questi temi un impegno comune da parte di tutti i soggetti che hanno la responsabilità di assicurare un reale sviluppo industriale al paese". E la Furlan ha proprio chiuso così i lavori: “Se c’è una cosa che abbiamo imparato in questi anni è che da soli non ce la facciamo. Bisogna che le parti sociali, i lavoratori, il governo e le imprese ce la mettano tutta per essere assieme e fare molto”.

19/07/2016
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
Twitter Facebook