PRIMA USCITA DELL'EX MINISTRO
Elsa Fornero da Gi Group: “La mia riforma è stata investimento sociale”

“Non sono stata una politica, sono stata al governo”, dice la professoressa. E poi l’affondo: “C’è ancora chi illude i giovani, si pensi a creare condizioni di lavoro giusto ora. Il Paese si è incattivito”.

Invitata da Gi Group, l’azienda di somministrazione del lavoro, a Milano si è rivista Elsa Fornero, ministro del lavoro e delle politiche sociali nel governo Monti. Pur dicendo “di non voler difendere la riforma per cui fui chiamata al governo”, l’occasione dell’evento “ Pensioni, salvate il (giovane) soldato Ryan ” è stata la prima volta in cui l’ex ministro si è espressa sui temi che tanto le sono stati contestati negli anni successivi al suo intervento all'esecutivo.

In privato il governo elogia la mia riforma e nonostante la grande attività e celerità, in due anni non l’ha cambiata. Ma ovviamente non si può dire, perché i politici non possono fare scelte impopolari, c’è sempre un’elezione all’orizzonte ”.

L’idea di Elsa Fornero, che nel frattempo è tornata alla docenza di Macroeconomia all’Università statale di Torino, è che “se si è lungimiranti bisogna aver coraggio di fare e bisogna aver l’onestà di porre mano alle riforme facendole capire agli elettori. La mia riforma è stata un investimento sociale come tutte le riforme strutturali. Una norma deve essere buona e necessaria per la società. Se c’è un appunto che posso fare a quell’esperienza del 2011 è quella di non essere riusciti a comunicare bene e soprattutto a fare un’opera politica di limatura successiva. Nessuno l’ha voluto fare”.

La professoressa, che sottolinea come non sia mai stata in politica "ma al Governo, che è diverso", ricorda nitidamente come iniziò il suo coinvolgimento per la riforma pensionistica che nella storia ormai porta il suo nome: “Non me lo dimentico, Mario Monti mi chiamò e mi chiese di fare una riforma il 2 settimane, massimo 20 giorni . Ovviamente con questa urgenza e l’esigenza di scongiurare il peggio abbiamo dovuto privilegiare la necessità di sostenibilità del sistema. Una riforma chiede sacrifici, diffidate sempre dalle riforme a costo zero, non esistono . Dovevamo muoverci in una direzione e l’abbiamo fatto”.

L’ex ministro, accolta all’auditorium di Gi Group a Milano da un gruppetto di manifestanti che ha sfidato un autentico diluvio,  giudica distorsioni del sistema alcune situazioni che persistono: “ Si tratta delle pensioni retributive che premiano i redditi alti. L’opacità delle regole è un’altra distorsione, come è accaduto nelle riforme pensionistiche che hanno preceduto la mia nel 1992 e 1995. Quella di Amato ha cercato di essere più indolore possibile, perché l’emergenza lo richiedeva. Ma a me interessa che la ragione di una riforma sia spiegata bene per il bene della collettività”.

E a tal proposito Elsa Fornero ha concluso con un nuovo attacco alla politica: “ Non bisogna illudere i giovani e presentare con enfasi le proiezioni sul loro futuro pensionistico senza impegnarsi sulle condizioni di lavoro attuali. Il futuro dei giovani si prepara offrendo loro un lavoro giusto e buono oggi. Non bisogna dimenticarsi di quest o”.

E di Renzi che dice? “ Il messaggio di innovazione è stato dato da questo governo anche se continua lo stato di confusione che lo hanno preceduto. Il Paese è anche molto incattivito, nel marasma del dibattito quotidiano anche il buono si disperde, forse anche i media sono responsabili di questo . Io non sono ottimista per natura ma cerco di essere positiva. Anche ai miei studenti che vogliono lasciare l’Italia dico di resistere e trovare le condizioni di valorizzazione anche in Italia”.

30/05/2016
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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