EMERGENZA CASA A MILANO
Trovato l'accordo per gestire gli sfratti

Protocollo tra Prefettura,  istituzioni e sindacati degli inquilini. Sicet:  "Un atto di civiltà nei confronti di migliaia di famiglie sfrattate.Per non renderlo inutile adesso serve ripristinare a le assegnazioni in deroga e aumentare l’offerta di case popolari a canone sociale".

L’intesa firmata oggi in Prefettura da tutte le istituzioni interessate (Prefettura, Questura, Ufficiali giudiziari, Regione, Comune, ALER e MM) e dai sindacati inquilini è un fatto importante e positivo che interessa oltre 14.000 famiglie e, se correttamente applicato, potrebbe realizzare finalmente l’obiettivo del passaggio da casa a casa delle persone sfrattate, attraverso l’offerta tempestiva di un alloggio popolare o, almeno, di una soluzione temporanea.
Il protocollo non prevede sospensioni o graduazioni generalizzate degli sfratti (se non quelle previste dalle norme vigenti), ma regola i tempi e le modalità inderogabili per richiedere l’intervento della forza pubblica e i tempi di istruttoria per l’assegnazione di un alloggio da parte del Comune.

Nello specifico:
-    per ogni sfratto fissato l’Ufficiale giudiziario chiede al Commissariato di PS almeno 50 giorni prima della data prevista la concessione della forza pubblica e ne conferma l’esigenza entro 30 giorni della stessa data;
-    il Commissariato conferma o meno la concessione della forza pubblica per l’esecuzione dello sfratto. In caso di conferma lo comunica al Comune di Milano almeno entro 20 giorni prima della data prevista;
-    il Comune, ricevuta la notizia della conferma della forza pubblica, procede ad istruire la pratica relativa alla famiglia sfrattata al fine di verificare i requisiti per l’assegnazione di un alloggio popolare entro i sei mesi dalla data di accesso;
-    il prefetto, in caso di esito positivo della procedura istruttoria del Comune, comunica agli Ufficiali giudiziari eventuali provvedimenti di graduazione e la nuova data di concessione della forza pubblica.

Inoltre viene previsto esplicitamente che ALER e Comune indichino, trimestralmente e semestralmente, il numero di alloggi disponibili per l’assegnazione.

Ora serve che tutti i firmatari del protocollo rispettino gli impegni assunti e agiscano di conseguenza per raggiungere gli obiettivi e le garanzie per le famiglie sfrattate.
L’efficacia e la concreta applicazione dell’accordo è strettamente legata all’ampliamento dell’offerta di alloggi popolari e al ripristino immediato delle procedure di assegnazione in deroga per le famiglie in emergenza abitativa.
Comune e Regione, quindi, la smettano con i finti litigi e incomincino a mettere a disposizione risorse per aumentare immediatamente l’offerta di case popolari a canone sociale per le famiglie povere e senza altre possibilità; incomincino dai circa 10.000 alloggi pubblici, tenuti colpevolmente sfitti, ed evitino di sottrarre continuamente alloggi popolari per destinarli ad interventi mediaticamente molto visibili, ma socialmente del tutto inefficaci.

27/04/2016
redazione
Twitter Facebook