SALUTE
Il fumo fa male a tutti. Anche ai cani e ai gatti

Campagna di sensibilizzazione dell' Ordine dei veterinari con il patrocinio del Comune di Milano.

“Il fumo uccide anche loro” è il titolo della Campagna promossa dall’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Milano, lanciata lo scorso 14 gennaio a Palazzo Marino, con lo scopo di sensibilizzare i cittadini sui danni che provoca il fumo passivo agli animali domestici, evidenziarne i rischi e di accogliere i suggerimenti dei veterinari per ridimensionare il problema.

La Campagna - patrocinata dal Comune di Milano , dalla FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) e dall’associazione ALCASE (Associazione per lo studio e la ricerca clinica per il cancro del polmone) - è partita nelle strutture veterinarie della città metropolitana con il compito di diffondere il materiale informativo e scientifico sulle patologie che coinvolgono gli animali da compagnia, gli accorgimenti da utilizzare per arginare i rischi e dando così ai fumatori, proprietari di cani o gatti, un’occasione per ridurre o cessare l’uso del tabacco, come ad esempio: non fumare in presenza dell’animale, evitare che il fumo entri in casa, svuotare sempre il posacenere, lavarsi le mani prima di toccare l’animale dopo aver fumato.

“Il livello di civiltà di una comunità si misura anche da quanto è in grado di prendersi cura degli animali", ha sottolineato l'assessore alla Qualità della vita del Comune di Milano Chiara Bisconti , indicando inoltre la volontà “che gli animali abbiano i diritti di tutti gli esseri senzienti”.

Nel corso della presentazione, Carla Bernasconi e Laura Torriani , Presidente e Vicepresidente dell’Ordine dei Veterinari di Milano, hanno spiegato che le cause di patologie da fumo passivo sugli animali d’affezione sono l’inalazione e il contatto diretto con i residui ambientali del fumo. Principale inquinante dei luoghi chiusi, il fumo passivo ha un’alta concentrazione di sostanze cancerogene che si depositano sul suolo, sui mobili, sui tessuti e sul pelo degli animali, esponendoli così a gravi rischi. Da un recente studio dell’Università di Glasgow, i pets infatti sono più in difficoltà rispetto agli esseri umani poiché passano più tempo in casa dei proprietari, sono spesso fisicamente vicini al fumatore - accanto o in braccio - e sono maggiormente a contatto con le superfici in cui si depositano i residui.

Un altro pericolo per gli animali domestici è l’ingestione di mozziconi: la nicotina assunta per via orale è un veleno neurotossico e spesso può succedere che, soprattutto i cani, attirati dalla saliva umana, ne ingeriscano una quantità potenzialmente letale.

Per quanto riguarda i danni, i più esposti ai tumori di naso e polmoni sono i cani, mentre i gatti sono più colpiti dai tumori orali, generati dal “grooming”, ovvero dalla costante cura del pelo che mette in contatto le mucose orali con i residui rimasti sul pelo. Non solo. Anche altre patologie respiratorie dell’animale sono riconducibili al fumo passivo, come l’irritazione o l’infiammazione delle prime vie aeree sino a forme d’asma, bronchiti croniche e polmoniti. Per quanto riguarda le tipologie dei tumori che possono presentarsi nel cane, le differenze sono in base alla conformazione fisica: quelli a muso lungo, sono maggiormente soggetti a neoplasie delle cavità nasali mentre, in quelli a muso corto, sono più frequenti forme neoplastiche polmonari.

Ad avvallare l’iniziativa  è uno studio dell’Henry Ford Health System di Detroit da cui è emerso che, tra i fumatori proprietari di animali domestici, il 28,4% intende smettere di fumare per tutelare la salute degli animali, l’8,7% chiederebbe al convivente di smettere e il 14,2% smetterebbe di fumare al chiuso.

03/02/2016
di Silvia Audilia Pasquali
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