SERVIZIO VETERINARIO NAZIONALE
Ecco come funziona la filiera degli animali

I rapporti con l'Europa: dai finanziamenti alla tutela delle specie che arrivano da oltre confine. Un servizio competente e ben strutturato a garanzia della sicurezza alimentare

Il Servizio Veterinario pubblico inserito nelle ASL, (SVN) svolge sostanzialmente un’attività di controllo specializzato sulla filiera alimenti di origine animale: dal campo fino alla distribuzione. Svolgendo attività di controllo, le manifestazioni di apprezzamento sono rarissime. In un quadro piuttosto contrastato, emergono anche momenti soddisfazione. Il riferimento è a quelle imprese alimentari che riescono ad esportare i loro prodotti verso i Paesi Terzi. Infatti, l’impresa che intende esportare, deve adeguarsi e rispettare protocolli diversi da quelli italiani ovvero europei. Nel percorso di adeguamento, la ditta ha bisogno di un servizio veterinario che faccia emergere i problemi con lo scopo di migliorarne la condizione strutturale e gestionale. Il tutto si realizza con il superamento di verifiche che consistono in ispezioni e audit da parte dei Servizi Veterinari dell’ASL, della Regione, del Ministero e dei Paesi Terzi. Da anni il Servizio Veterinario Italiano si confronta con americani, giapponesi, russi, brasiliani, coreani e molti altri paesi terzi. In alcuni casi, la possibilità di esportare fa la differenza tra lo sviluppo e il fallimento e quando la verifica finale sull’impresa è favorevole, per il Servizio Veterinario è un momento di profonda soddisfazione.

Il SVN dopo il riconoscimento dell’impianto, deve garantire il mantenimento dei requisiti che hanno reso possibile l’inserimento di un impianto nelle liste di esportazione. Infatti, ogni anno, subisce verifiche da parte dei servizi veterinari di altri Paesi. Il concetto è che se il sistema dei controlli attuato dal SVN è efficace, le imprese alimentari producono nel rispetto dei criteri igienici. Da qui la responsabilità del SV che diventa una sorta di fattore di garanzia per poter esportare. L’Italia è un forte paese esportatore di alimenti di origine animale ma non potrebbe raggiungere questi obiettivi se il sistema dei controlli italiano non avesse raggiunto nell’ambito della sicurezza alimentare, un livello alto di affidabilità, riconosciuto internazionalmente.

L’altro fronte è in cui è impegnato il Servizio Veterinario è quello dei finanziamenti europei. La Corte di Giustizia UE, ha recentemente respinto un ricorso dell’Italia contro un provvedimento di riduzione dei finanziamenti operata dalla Commissione Europea a seguito di carenza nei controlli.  L’irregolarità nei controlli si riferiva al triennio 2005 – 2007 e riguardavano in minor misura i controlli veterinari come l’identificazione, la registrazione degli animali, la protezione dei vitelli, dei suini e degli animali negli allevamenti. Questo fatto dimostra che la UE ha agganciato il rilascio dei fondi alla gestione dei controlli: da qui la necessità di condurre i controlli in linea con quanto richiede l’Unione Europea. Dopo tale episodio il SVN ha reagito prontamente, dimostrando di attuare i controlli in linea con quanto richiesto dalla Commissione Europea, garantendo quindi i finanziamenti.

In entrambi i casi citati sopra, emerge evidente che solo un Servizio Veterinario forte e ben strutturato sui livelli attuali - Distretto, Dipartimento, Regione e Ministero, è il requisito per il raggiungimento di tali obiettivi.

24/11/2015
Luigi Gaidella - Asl di Mantoba
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