ASSEMBLEA ORGANIZZATIVA
Il futuro della Cisl è già cominciato

La relazione della segretaria organizzativa nazionale, Giovanna Ventura.

"Dove massimo il pericolo, là cresce anche cio' che si salva". Con questa intensa e fiduciosa frase di Hölderlin apre la sua relazione alla Conferenza Organizzativa Programmatica della Cisl la segretaria organizzativa, Giovanna Ventura.


Un verso che il poeta tedesco compose "per dar voce ad un'epoca di transizione per molti versi simile alla nostra" e che Giovanna Ventura fa suo per sottolineare come, anche in questo passaggio tra XX e XXI secolo, la nostra vita sia attraversata da un'altrettanta potente rivoluzione -industriale ai tempi di Hölderlin, teconlogica in questo caso- che ci impone di cambiare il nostro modo di vivere, adattandoci al nuovo e lasciando da parte ogni comportamento conservatore. Ed in questa delicata fase il Sindacato ha un ruolo importante: conciliare le contraddizioni. E' in fondo questa la sua natura ed è solo in questo modo che si può far entrare il "nuovo". Ma di fronte a questa esigenza anche il sindacato necessita di un rinnovamento che, nel caso della Cisl, riparte dal protagonismo dei giovani che sono stati fortemente coinvolti nelle conferenze che sì sono succedute fino a quella nazionale... dove i giovani sono ospitati sul palco.

Giovani protagonisti del sindacato che si rinnova e ai quali il sindacato vuole dare voce e rappresentare le loro istanze. Sarà dunque la Cisl a mettersi “davvero in ascolto dei giovani, -ha sottolineato Ventura- andando loro incontro, senza aspettare che siano loro a venirci a cercare, ma creando occasioni e canali di confronto e conoscenza nei luoghi che essi abitano”.

"Per proiettare la Cisl al domani dobbiamo guardare ai bisogni del futuro ed a chi è fuori dalla nostra rappresentanza -ha dichairato la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan - soprattutto donne, giovani ed immigrati. Siamo stati bravissimi a rappresentare negli anni scorsi il mondo del lavoro nonostante la crisi dell' occupazione, ma abbiamo rappresentato poco i bisogni dei giovani: la media dei nostri iscritti è intorno ai 50 anni. Per rappresentare il nuovo dobbiamo essere laddove sono i giovani, nelle università, nelle scuole, nelle comunità locali, nelle piccole aziende, dobbiamo rovesciare la piramide, la base deve diventare l'apice".

18/11/2015
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