RIFLESSIONI
A proposito di Parigi

  

Il futuro ci appare di colpo già visto. Mentre alla tv in queste ore è scomparso Matteo Renzi, (visto l'ultima volta nella satira di Crozza, a Milano con un potente SmartPhone simbolo degli anni passati). Torna Silvio Berlusconi, ospite di Porta a Porta. Nei Tg.  "12 novembre, "Strage di Nassiriya", cadono in un attentato suicida eseguito con un camion bomba che provoca 28 morti, 19 italiani di cui 2 civili" - era il 2003. Siamo nella storia e sappiamo che la guerra fa più Storia. I piccoli personaggi, di più, le persone, che fine faranno?  Bush Blair Berlusconi, da una parte, dall'altra Francia e Germania (e Papa Giovanni Paolo II) questo il quadro in cui conoscemmo il terrorismo di lingua araba.  Cosa ha fatto spostare il terrorismo dagli USA a Parigi? Che cosa significa questa nuova geopolitica del terrore? Siamo tornati al 2001 o è un'altra "corrente" del male. La lunga notte di Parigi, il lunghissimo 2015 francese. Il 13 novembre e 11 mesi prima. Stessa mano. Stesso attacco simultaneo, coordinamento, strategia del terrore, il Paese colpito, il caos la renderà  vulnerabile all'estremismo di destra, e minera' ancora la sua forza multiculturale. Tristezza per le famiglie delle vittime e per il futuro che si riempirà ancora di barriere. E Expo, chiuso senza terrore, ora, mentre a Parigi torna l'horror, sembra un miracolo.  Anche Angela Merkel è l'altra assente di queste ore "blu bianche e rosse". L'Europa, la politica, la sicurezza. Queste tre sconosciute.   Non che servisse, anche l'Italia resta vittima. Gli hastag del giorno #ParisAttacks #ValeriaSolesin #PrayersForParis #G20

16/11/2015
di Benedetta Cosmi
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