CONSUMATORI
Numero Unico Taxi, Adiconsum Lombardia e Milano: il Tar penalizza gli utenti

Pieno sostegno alla decisione del Comune di Milano di ricorrere al Consiglio di Stato. Scaricati sugli utenti i costi del canone annuo di adesione al Radiotaxi.

Il Numero Unico di chiamata taxi, bocciato dalla sentenza del Tar della Lombardia, è un servizio utile alla città di Milano. Occorre tutelare il diritto degli utenti a non dover passivamente subire la frammentazione e la limitazione del parco taxi cittadino, indotte dalla pretesa  di esclusiva Nell’intermediazione delle chiamate,  arbitrariamente imposta ai propri tassisti da ciascuna Centrale Radio, rispetto a qualunque altro soggetto abilitato.

E' quanto sostengono Adiconsum Milano e Lombardia, all'indomani della decisione del Comune di Milano di fare ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tribunale amministrativo regionale. “Pieno sostegno alla decisione di Palazzo Marino a procedere in tal senso – afferma Carlo Piarulli,  presidente di Adiconsum Lombardia – la sentenza annulla gli atti  e gli sforzi compiuti dall’amministrazione negli ultimi due anni finalizzati alla realizzazione di un progetto che non crea alcun disagio ai tassisti, anzi li agevola nel loro lavoro”. “Al contrario – aggiunge – la decisione del Tar  penalizza gli utenti, che stavano cominciando a conoscere e ad apprezzare il servizio”.


I giudici, sottolineano Adiconsum Milano e Lombardia, affermano che le centrali Radiotaxi oggi operative assicurano un’adeguata tutela dei fini di interesse generale che il servizio taxi è chiamato a soddisfare, ma omettono di dire che il canone di adesione dei tassisti a tali società genera un costo di oltre dieci milioni di euro l’anno, scaricato sulle tariffe in capo ai cittadini utenti.

“La pluralità di società Radiotaxi, insieme alla loro arbitraria pretesa di esclusiva nei confronti dei tassisti aderenti – aggiunge Giuseppe Foti, presidente Adiconsum Milano - inducono  un’irrazionale  frammentazione del parco taxi circolante e un'ingiustificabile limitazione del diritto di accesso al servizio da parte del cittadino utente”.

22/10/2015
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