SNDACATO
Cisl, parliamo un po' di noi

di Danilo Galvagni *

Prima che scoppiasse il cosiddetto  ‘scandalo degli stipendi d’oro’,  l’ Esecutivo della Cisl aveva varato il nuovo ‘Regolamento’ che norma la vita interna all’organizzazione, compresa la questione del cumulo delle cariche e dei conseguenti emolumenti.

Per gli inizi di novembre, è stata convoca l’Assemblea organizzativa nazionale (preceduta da quelle locali) proprio per ‘revisionare’ nostro modo di operare. Perché il principale, direi vitale, problema che abbiamo come sindacato è quello di stare al passo con i tempi. Con una realtà del mondo del lavoro e una società, in profondo e rapido cambiamento e non solo a causa della crisi. L’innovazione, di processo e tecnologica, viaggia a ritmi mai visti  prima. Lo stesso concetto di lavoro sta cambiato: il sindacato è nato e cresciuto nel mito del lavoro dipendente, nella prevalenza del manifatturiero rispetto agli altri settori. Oggi è diverso: le opportunità di occupazione si spostano dalla fabbrica al settore dei servizi; finora ci siamo occupati soprattutto dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, di qui in avanti dobbiamo rappresentare  gli interessi anche di chi il lavoro ancora non ce l’ha a partire dai giovani, i lavoratori autonomi (non ha caso abbiamo proposto di estendere il bonus di 80 euro anche alle partite Iva).

Per fare questo ci vuole professionalità, conoscenza, rapidità nelle decisioni. La lentezza è uno dei limiti principali del sindacato di oggi e per questo dobbiamo adeguare e aggiornare  la nostra organizzazione, la cultura, la formazione dei quadri e degli operatori , dare spazio alle nuove generazioni.  La sfida è saper ancorare  la modernità allo ‘spirito delle origini’: i valori della solidarietà, della mutualità, della giustizia, della forte tensione etico-ideale. Il sindacato, la Cisl, non sarà mai un’ ‘azienda’, un acritico erogatore di servizi ma un soggetto protagonista del cambiamento.

A Milano, già da tempo, stiamo lavorando per raccordare le innovazioni in campo welfare, comunicazione, cultura (sindacale, aziendale, sociale), innovazione di processi, efficacia ed efficienza del sistema formativo. Come supporto a questo programma e per comunicare al meglio il cambiamento in atto, è in previsione la costituzione del Dipartimento di ricerca e azione. Qualcosa di più e di diverso dal classico ufficio studi. Prenderà spunto anche dalla psicologia sociale, ispirandosi a  moderne  e originali teorie come quella delle “Teoria delle finestre rotte”, condotta nel 1969, presso l'Università di Stanford (Usa), dal professor Philip Zimbardo  e già applicata in importanti realtà sociali come New York. (  per chi vuole saperne di più: https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_delle_finestre_rotte ).

23/09/2015
*Segretario generale Cisl Milano Metropoli
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