LAVORO
Galvagni : sui pass di Expo niente fughe in avanti

Il segretario di Cisl Milano Metropoli replica alla Cgil che ha annunciato il ricorso indiscriminato alla Magistratura. "Con il Prefetto dobbiamo fissare le regole per prevenire casi del genere".  Zambelli: stiamo passando ai raggi x gli accrediti di tutti i lavoratori.

- “Niente fughe in avanti sulla vicenda dei 600 “licenziati” da Expo – lo  dice chiaramente Danilo Galvagni, segretario generale di Cisl Milano Metropoli in riferimento alla proposta della Cgil di investire la Magistratura per l'allontanamento da Expo dei 600 lavoratori  – la Cisl non ha alcuna intenzione, per il momento, di infilarsi lungo la strada impervia del ricorso alla Magistratura. C’è un punto, in via preliminare, da chiarire: col Prefetto di Milano stiamo discutendo per capire quali sono i confini entro i quali – nelle manifestazioni assimilabili ad Expo – un lavoratore può essere allontanato. Serve un protocollo chiaro che tuteli chi organizza un evento straordinario, per il quale la sicurezza è al primo posto, ma servono garanzie per i lavoratori e le imprese che li assumono. Il sito Expo è sensibile e sono del tutto comprensibili le cautele di chi ne ha la responsabilità. Ma facciamo in modo che questa esperienza possa servire per evitare sorprese in futuro, magari durante altri grandi eventi. Personalmente non credo che la scelta di Expo, riguardo a questi 600 lavoratori, si possa ricondurre alla persecuzione politica. C’è troppa animosità strumentale in campo. Seguiamo il percorso che abbiamo scelto, sollecitando il Prefetto affinchè si stringano i tempi, poi, se ci sarà la necessità, potremo valutare eventuali ricorsi individuali alla Magistratura”.

Sull'argomento pass negati, con una dichiarazione riportata da Il Giorno oggi in edicola interviene anche Renato Zambelli che della Cisl milanese è responsabile per Expo:   I sindacati stanno passando ai raggi X i contratti registrati della piattaforma degli accrediti di Expo, l’archivio digitale con i dati dei 30mila lavoratori che possono accedere al sito. Lo scrive il Giorno. Cgil, Cisl e Uil hanno acceso un riflettore sull’area grigia dei contratti a progetto, ma hanno scoperto in poco tempo che le informazioni in rete non sono del tutto corrette. La matassa del lavoro in Expo è sempre più ingarbugliata. «Sulla piattaforma sono segnati 1.800 co.co.pro. – spiega Renato Zambelli, responsabile Expo per Cisl Milano –. Non sono più previsti dalla legge però, a meno che il lavoratore non sia già in carico da prima del 2015».Dalle prime analisi del database emergono anche contratti brevissimi, di un mese con una proroga. Anche in questo caso, Cgil, Cisl e Uil promettono di andare a fondo. «La responsabilità è dei Paesi – osserva Zambelli – che non hanno fatto una programmazione precisa del personale che serve».

09/06/2015
red job
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