Si chiama CO2 e andrà in scena per il momento solo 6 volte questo mese. Un cast internazionale, tematiche interessanti, mix di antico e moderno nelle soluzioni musicali.
L’Esposizione Universale è un avvenimento globale che meritava un’opera. L’hanno pensata così gli organizzatori e gli autori di CO2, la nuova grande produzione del Teatro alla Scala di Milano, che va in scena in concomitanza con Expo 2015 proprio questo mese.
CO2, il titolo della seconda opera di Giorgio Battistelli e Ian Burton dopo Richard III (2005), fa riferimento alla formula chimica dell’anidride carbonica, sostanza indispensabile per i processi vitali della natura – quali, per esempio, la respirazione dell’uomo e degli animali e la fotosintesi delle piante – ma al contempo responsabile, insieme con altre, del surriscaldamento globale e dell’effetto serra che minacciano la Terra. Al centro dell’opera si colloca quindi uno dei temi più attuali – e controversi – dei nostri giorni, cui è stata ormai dedicata, oltre a una letteratura scientifica e divulgativa vastissima, una folta serie di romanzi e di film. Alla definizione dei contenuti di CO2 contribuiscono molteplici fonti d’ispirazione. C’è innanzi tutto l’“ipotesi Gaia”, formulata per la prima volta da James Lovelock nel volume Gaia: A New Look at Life on Earth (1979), e consistente in una teoria olistica che considera la Terra un pianeta vivente autoregolantesi, i cui elementi geofisici si mantengono in condizioni idonee alla presenza della vita grazie ai comportamenti degli organismi animali e vegetali che lo abitano. C’è poi la cosmogonia così come viene concepita nei miti dell’induismo (il dio Shiva che danza sul mondo per bruciarlo e poi ricrearlo dalle sue stesse ceneri in un processo di continua e infinita rigenerazione) e della cultura giudaico-cristiana (dalla creazione al Giardino dell’Eden). Ci sono inoltre avvenimenti reali come la sottoscrizione del Protocollo di Kyoto (1997) per la progressiva riduzione delle emissioni di elementi inquinanti nell’atmosfera, il devastante tsunami nell’Oceano Indiano del 26 dicembre 2004, gli uragani che flagellano periodicamente alcune parti del mondo, la globalizzazione del mercato e i problemi causati dal traffico aereo.
“Siamo partiti dai discorsi e dai libri di Al Gore – ci dice Ian Burton presentando il progetto a Milano – ma poi ci siamo resi conto che se avessimo fatto qualcosa di vicino a un progetto già edito, benché prestigioso e autorevole come i suoi scritti, non avrebbe avuto lo stesso impatto. Questa è un’opera che è stata pensata da 7 anni e che col passar del tempo si è adattata ai tempi ed è diventata multi-culturale e innovativa».
Filippo Dal Corno, assessore alla cultura del Comune di Milano, spiega così l’orgoglio della città di veder rappresentata una nuova inedita partitura al famoso Piermarini: «Quale Tour Eiffel lasceremo a Milano questa volta? Mi si chiede sempre dell’eredità dell’Expo e questa è una bella risposta. È un tema di conoscenza e di sensibilizzazione. La materialità che sarà l’eredità di Expo è anche questo spartito senza dubbio».
L’avvenimento epocale di Expo ben si sposa con l’humus creativo di questa nuova partitura, anche perché non ce ne sono tante nel mondo di questo genere. Ce lo dice Anthony Michaels-Moore in persona, il cantante principale che interpreta David Adamson nello spettacolo: «Il messaggio dell’opera è al futuro ma anche mirato a una presa di coscienza. Sono accompagnato da magnifici artisti in palcoscenico e le scene sono mozzafiato. È la mia seconda prima mondiale e sono molto onorato di poterla annoverare nella mia carriera proprio qui, a Milano, dove sono stato altre volte, ma stavolta c’è il sapore della storia».
COME SI SVOLGE - L’opera si articola in nove scene, incorniciate da un prologo e un epilogo. Il filo conduttore della struttura drammaturgica è costituito dalla conferenza che il climatologo David Adamson – nome emblematico per un protagonista che rappresenta l’intero genero umano – tiene per cercare di spiegare i rischi che incombono sul pianeta e mettono in pericolo la sopravvivenza dell’umanità, sino a rendersi conto egli stesso della necessità assoluta non soltanto di un rispetto ecologico ma di un amore profondo per l’ambiente in cui viviamo, e del quale siamo tutti personalmente responsabili. Scena dopo scena la conferenza di Adamson è a più riprese interrotta e inframmezzata da episodi oppure da squarci visionari, secondo la logica di una drammaturgia narrativa postmoderna che genera vorticosi cortocircuiti temporali e spaziali. Così, accanto a David Adamson, i personaggi quanto mai eterogenei dell’opera sono quattro arcangeli (Raffaele, Uriele, Gabriele, Michele), scienziati ed ecologisti; Adamo, Eva e il Serpente; Gaia, personificazione dell’antica dea greca della Terra; la Signora Mason, sorella di una sopravvissuta allo tsunami, e il Signor Changtalay, direttore di un hotel in Tailandia; e, ancora, ragazzi, viaggiatori, donne che fanno la spesa. Per dare idea dell’iuniversalità del lavoro, si è voluto impiegare l’inglese come lingua principale ma anche 9 lingue di uso corrente e il latino. Ci sono in scena voci bianche, 64 percussionisti e ballerini.
PARTNER – Grande impegno di uno dei marchi-orgoglio del panorama food made in Italy, Ferrarelle. L’acqua di Caserta è fornitore ufficiale del Teatro alla Scala dal 2007 e si impegna per la sostenibilità ambientale e il riciclo come il risparmio energetico. Particolarmente appropriato, quindi, il coinvolgimento: «In un momento in cui tutti i brand si affannano a comunicare il valore dell’eco-compatibile, noi abbiamo trovato un partner che lancia un vero messaggio culturale – dice entusiasta Michele Pontecorvo, direttore comunicazione dell’azienda – e vorrei sottolineare il nostro impegno a rendere disponibile e fruibile l’acqua a tutti, non solo quando c’è Expo». Ferrarelle, che lancia una Platinum Edition delle sue bottiglie per questo evento, ha ricevuto la certificazione del suo impatto ambientale secondo lo standard EDP (Enviromental Product Declaration).
Date:
sabato
16 maggio 2015 ore 20 ~ turno E
martedì
19 maggio 2015 ore 20 ~ turno B
venerdì
22 maggio 2015 ore 20 ~ turno C
domenica
24 maggio 2015 ore 15 ~ ScalAperta
mercoledì
27 maggio 2015 ore 20 ~ turno A
venerdì
29 maggio 2015 ore 20 ~ turno D
Prezzi:
da 150,00 a 11,00 euro
Prezzi recita ScalAperta
: da 75,00 a 5,5 euro
Infotel
: 02 72 00 37 44
www.teatroallascala.org