LA DENUNCIA DI FIT-CISL
Per Expo si rischia il caos trasporti

Per Giovanni Abimelech l'Esposizione universale rischia di trasformarsi da opportunità a disgrazia. Almeno sul fronte dello spostamento delle persone. Governo, Regione e Comune hanno tagliato le risorse previste e non c'è ancora un accordo con il sindacale per far fronte alle sigenze eccezionali dell'eventi. Intanto scattano gli aumenti.

“Expo non sarà un’opportunità ma una disgrazia”. Non usa le mezze parole Giovanni Abimelech (nella foto), segretario della Fit-Cisl (trasporti)  della Lombardia. “Probabilmente - spiega il motivo dell'allarme-  ci saranno circa 22 milioni in meno rispetto alle risorse occorrenti per i servizi programmati”.

“Expo richiede uno sforzo da parte di tutti, perché si tratta di lavorare quasi al massimo delle possibilità anche durante i mesi estivi, in periodo feriale. Perché questo accada occorre un accordo sindacale che riconosca lo sforzo che si fa. L’Expo è alle porte, - prosegue l'esponente della Cisl -  dell’accordo non si è ancora iniziato a parlare. Dei 119 milioni per Milano il governo ne ha dati solo 60,atteggiamento, tra l'altro, politicamente  squalificante  il sindaco Giuliano  Pisapia. Atm, che ha oltre 9mila dipendenti e gestisce trasporti, parcheggi, car sharing, ha ricevuto 35 di questi 60 milioni, a fronte di una richiesta di 42 calcolata su una copertura di 9,1 milioni di chilometri in più calcolati  per Expo.Intanto però da febbraio scattano gli aumenti, se si ha un abbonamento da rinnovare si paga già di più ora. Gli aumenti riguardano il trasporto ferroviario lombardo e servono a coprire 20 milioni di trasferimenti tagliati dalla Regione a Trenord”. “Esiste il Fondo nazionale dei trasporti per le Regioni ed esiste il contratto di servizio tra Atm e Comune di Milano. La Regione ha però ridotto le risorse distribuite tramite il fondo e questa riduzione ricade per 17 milioni su Milano. Così il contratto di servizio, 738 milioni l’anno scorso, sarà sovvenzionato per 730 milioni e salterà probabilmente il recupero dell’inflazione effettiva su quella programmata, circa 15 milioni. Mancano quindi 22-23 milioni di euro e in più c’è da fare un accordo sindacale, come si fa?”.   Con la scusa delle risorse le aziende evitano di cercare accordi sindacali e grazie agli scioperi conseguenti risparmiano sul personale e sul carburante a fronte di abbonamenti già incassati. Con la legge ci proponiamo di destinare quanto le aziende in questo modo risparmiano a un fondo bilaterale che sostenga le aziende stesse ad esempio quando occorre ricorrere a piani di ristrutturazione”.

03/02/2015
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