TIRIAMO LE SOMME
Expo, l'ora della verità

Cosa è stato fatto, cosa si riuscirà a fare, cosa è saltato definitivamente

Ormai ci siamo. Il primo maggio Expo Milano apre i battenti, con quello che c’è . Tempo per rivedere o aggiustare i progetti non c’è più. Insomma siamo all’ora della verità. Intanto s’intensifica il battage pubblicitario “E tu ce l’hai il biglietto?” dice lo spot incalzando lo spettatore, così da non farsi sfuggire questa occasione più unica che rara... Si calcolano oltre 20 milioni di visitatori nell’arco dei sei mesi di esposizione. Nel maxi cantiere di Rho Fiera si lavora senza sosta h24 anche se molti lavori dovevano essere terminati già da tempo. Per ora Expo è stata soprattutto scandali e polemiche ma, come già detto, ormai ci siamo, ed arrivato il momento di fare il punto.

INFRASTRUTTURE - TRA LUCI E OMBRE

È uno dei nodi più delicati della vicenda. Perché senza gli adeguati collegamenti, l’evento mondiale rischia il flop. Sul tavolo rimangono le richieste avanzate da Regione Lombardia al Governo: i 25 milioni di euro per il Trasporto pubblico locale e il ripristino della quota di 60 milioni di euro che la Provincia di Milano doveva  versare in Expo spa. Venendo lo stato dell’arte la buona notizia è che gran parte delle opere avviate saranno portate a termine anche se permangono alcune incognite. La nuova linea metropolitana 5 Bignami – San Siro dovrebbe essere inaugurata il prossimo 20 aprile. Da Palazzo Marino giungono importanti rassicurazioni in tal senso. Bene anche l’ammodernamento dell’A4 Milano-Torino ormai fatto per oltre il 90%, così come non si ravvedono grosse criticità rispetto alla Tangenziale Est esterna di Milano (siamo al 64%) che sarà pronta per maggio. Ancora indietro la realizzazione della quinta corsia della A8 Milano Laghi, ma anche qui ce la si dovrebbe fare. Molto più complessa, invece, la partita per quanto riguarda la Pedemontana. Se la tratta A del collegamento è ormai ultimata, completamente diversa la situazione per il secondo troncone la cui apertura in tempo per Expo è seriamente a rischio. In bilico anche la Rho-Monza. L’ultimo lotto (il terzo) va avanti senza problemi che ce ne sono invece per i primi due lotti. L’obiettivo è realizzare soluzioni parziali che siano in grado, quanto meno, di garantirne la funzionalità in tempo utile. Per quanto riguarda poi le altre vie d’accesso al sito, non si registrano problemi sia rispetto all’adeguamento della viabilità di Cascina Merlata, sia per via Gallarate. Bene anche il raccordo tra Molino Dorino e l’A8. Meno bene, invece, il collegamento Zara–Expo. Se per la prima parte dell’opera (via Eritrea) non si rilevano criticità, molto più complessa la questione per il “Lotto 1B”, considerato fondamentale per accedere al sito, i cui tempi ora sono molto risicati. Proseguono senza problemi i lavori per quanto riguarda i parcheggi: quello di via Novara con una capienza di 1.550 posti auto , così come il maxi silo da 10 mila posti nell’area dell’ex Alfa di Arese, saranno ultimati per tempo. Stesso discorso per il parcheggio di Cascina Merlata destinato ai bus gran turismo che sbarcheranno le comitive. Ultimo capitolo quello dei treni.

La nuova fermata ferroviaria Milano Forlanini sarà pronta per aprile. Ma serviranno anche carrozze nuove e, possibilmente, più moderne sia per i treni del servizio suburbano che per la metropolitana. E qui la palla passa al Governo che deve ancora confermare la effettiva disponibilità di risorse.

VIE D’ACQUA – LE GRANDI INCOMPIUTE

L’altro grosso tema oggetto di dibattito in questi mesi è stato quello delle Vie d’Acqua.

Ormai, è certo che la cosiddetta Via d’Acqua Sud non sarà realizzata secondo quelli che erano gli intendimenti del progetto originario. Anziché avere un canale di 20 km in parte navigabile su battelli, alla fine si è optato per una soluzione meno ambiziosa che prevede semplicemente la gestione dell’emergenza idrica: far arrivare l’acqua al sito dal fiume Olona.Per quanto riguarda, invece, la Via d’Acqua Nord, il tratto Groane, Monza e il cosiddetto “anello verde azzurro” - ovvero, una rete di 130 km di sviluppo, che prevede un complesso di azioni volte a dare continuità fisica al percorso di fruizione da percorrere a piedi o in bicicletta “mettendo in rete” il Sistema dei Navigli e il Parco del Ticino con il sito di Expo, nonchè, con l’area del Nord Milano - questi interventi gestiti saranno portati a termine in tempi utili per il via dell’Expo.

OCCUPAZIONE - MENO DEL PREVISTO

L’indotto diretto di Expo, nel solo 2015, garantirà oltre 60 mila posti di lavoro. Complessivamente, nel periodo 2012-2020, dovrebbero essere 191mila di cui 102 mila nel milanese, 27 mila in Lombardia, il resto a livello nazionale. È quanto ha previsto uno studio realizzato dall’Università Bocconi. In particolare, sul territorio di Milano la produzione aggiuntiva sarà di 12,7 miliardi di euro, su un totale nazionale di 23,6 miliardi e lombardo di 15,8. Cifre importanti certamente, rese note meno di un anno fa dal Commissario unico per Expo spa Giuseppe Sala. Questo in teoria, in pratica quanti saranno i posti effettivi che l’Esposizione sarà in grado di generare? Le cifre trapelate ultimamente sono molto ridotte inferiori rispetto alle previsioni di partenza. Alla fine della scorsa estate i contratti di lavoro finalizzati o motivati da Expo erano poco meno di 4 mila Dal 2012 è stato aggiunto nel software del Centro provinciale per l’impiego un campo che permette all’azienda di segnalare se l’assunzione è fatta per “attività finalizzate alla realizzazione di Expo 2015”. Il numero è quindi abbastanza certo, perché viene direttamente dalle comunicazioni delle aziende.

Si tratterebbe, per lo più, di profili poco specializzati. I camerieri, operatori di call center, aiuti cuoco, manovali e carpentieri. Ristorazione, alberghiero e turismo insieme raggiungono il 29% del totale. Alle assunzioni direttamente correlate con Expo occorrerà poi aggiungere l’influsso sul

mercato del lavoro in generale che è però difficile quantificare. Intanto, Manpower l’agenzia interinale di riferimento di Expo, sta selezionando 5 mila nuovi profili. Cuochi, manager, interpreti, hostess, steward, addetti all’allestimento degli stand per i padiglioni dei Paesi, sono i ruoli più richiesti.

Ai candidati si chiede la disponibilità al lavoro su turni (compresi sabato e domenica e festività), buona conoscenza delle lingue (soprattutto inglese e tedesco ma anche molto richiesti cinese, arabo e russo), e capacità relazionali. Per i fortunati, il lavoro durerà però solo sei mesi con uno stipendio attorno ai 1.000 euro.

TURISMO – TUTTO DOVREBBE ESSERE PRONTO

Il piano dell’ospitabilità è parte del progetto presentato al momento della candidatura di Milano. Nel raggio di 100 chilometri da Milano o a 90 minuti di auto, considerando gli alberghi e le strutture complementari (B&B, agriturismi, campeggi, villaggi turistici) l’attuale capacità ricettiva è di 500 mila letti. Considerando un tasso di crescita fisiologico dell’1% all’anno per gli hotel e del 2% per le altre tipologie, entro i prossimi mesi si dovrebbe raggiungere una capacità di circa 600 mila posti letto.

Dunque, ampiamente in grado di assorbire la domanda di pernottamenti generata dall’Expo: degli oltre 20 milioni di visitatori previsti, solo 13,7 milioni richiederanno di pernottare (almeno due notti). La domanda complessiva sarà di 34 milioni di notti/ospite.

28/01/2015
Fabrizio Valenti
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