PER LA LEGGE DI STABILITA’
Dimezzati i fondi ai patronati, parte la petizione

Il 15 novembre a piazza San Babila a Milano le sigle sindacali avranno gazebo per illustrare i tagli. L’apertura di Renzi in tv. Guerrini (Inas): Se non c’è revisione, emergenza sociale.

Il 15 novembre è in programma una giornata di mobilitazione contro i tagli al Fondo Patronati previsti dalla Legge di Stabilità. Le iniziative organizzate a Milano e l’impatto negativo che la decisione del Governo avrà sui servizi erogati ai cittadini sul territorio.

I patronati del Cepa (centro Patronati) che raccoglie l’Inas le Acli l’Inca e l’Ital hanno indetto la campagna di sensibilizzazione per questo ulteriore taglio, previsto nella prossima legge di stabilità. Dice Remo Guerrini, direttore patronato Inas di Cisl Milano Metropoli: « Un dato solo, che testimonia l’assurdità di questa scelta: nel milanese, nel 2013, i patronati della rete Ce.Pa, hanno gestito 267.870 pratiche. Per svolgere lo stesso lavoro a livello nazionale, la Pubblica amministrazione dovrebbe aprire circa 6.000 nuovi uffici permanenti e aumentare gli organici di oltre 5.000 persone, per un costo complessivo di 657 milioni di euro». Inoltre la preoccupazione maggiore «è per motivi di ordine pubblico perché se mancano risorse si interromperebbero migliaia di rapporti di fiducia che abbiamo instaurato con cittadini di tutte le estrazioni in questi anni». Si sa anche che dal 2010 il cittadino italiano è chiamato a dialogare con la Pubblica amministrazione solo attraverso strumenti telematici. Ma certo, il digital-divide tra vecchie e nuove generazioni non è stato colmato. E quindi ci vorrebbe sempre bisogno di assistenza per una larga fetta di cittadini.

LE CIFRE – Sono oltre 90 le voci che i patronati gestiscono nel “colloquio” tra cittadini e Pubblica amministrazione. Si va dalla previdenza (ricorsi, mobilità, pensioni, contributi) all’assistenza su maternità, permessi o invalidità civile. Ci sono anche i capitolo di contenziosi relativi alla salute (malattie professionali, consulenza medico-legale e infortuni sul lavoro) e per i ricongiungimenti familiari e permessi rinnovati per gli stranieri. Il taglio delle sovvenzioni a livello nazionale ammonta a 150 milioni sul paniere di 430 milioni stanziati. E poi c’è anche la riduzione dell’aliquota delle trattenute dai contributi dei lavoratori. Si tratta di una cifra piccola (vicina allo 0% del totale della contribuzione detratta in busta paga) che però secondo il disegno verrebbe ridotta ulteriormente. Il premier Matteo Renzi, a domanda specifica di Bruno Vespa alla trasmissione tv Porta a Porta ha parlato di disponibilità a rivedere i tagli.

DOMANDE E RISPOSTE – Da quando la fidelizzazione per l’operato dei patronati ha preso piede, con anni di divulgazione e lavoro di centinaia di operatori in tutta Italia, indubbiamente la vita dei cittadini è stata più semplice. Oggi il 95% delle pratiche che riceve l’Inps arriva dai patronati, e per il 75% queste pratiche sono da patronati del Cepa. Si contano circa 30 insegne di patronati in maggioranza piccoli. Guerrini si chiede: «Chi gestirà le migliaia di persone che oggi affollano i Patronati di Milano se saranno oggetto di un così drastico taglio? E poi e ssendo assodato che oggi il colloquio con la pubblica amministrazione è esclusivamente telematico, l'abolizione dei Patronati potrebbe determinare un ritorno alla presentazione cartacea delle pratiche all'INPS-ASL sicuramente più facile per i cittadini rispetto a quelle on-line?».

Inoltre si parla di razionalizzazione. Nel piano di riorganizzazione dell'INPS di Milano è prevista la chiusura di molte sedi nell'area metropolitana contando sui Patronati che sono diffusi in modo capillare sul territorio. Per non parlare del fatto che i Patronati presentano anche le pratiche di permesso di soggiorno in modo gratuito. Tali tagli mettono a rischio anche tale tutela esponendoli a situazioni ben note di "faccendieri" a pagamento.

Paola Zacchetti, direttore patronato Acli Milano, condivide le preoccupazioni e dice che «con la nostra presenza, anche in posti come il carcere di Opera, non svolgiamo solo delle assistenze di pratiche ma facciamo un vero indirizzo e funzione di accompagnamento per il cittadino che non credo potrà essere sostituito dal lavoro a pagamento dei consulenti in nostra assenza».

Simone Lauria direttore patronato Inca Cgil Milano sottolinea il grande know-how raggiunto dai professionisti dei patronati: «Se non ci fossimo noi neanche un consulente del lavoro o un commercialista riuscirebbe a gestire delle frequenti situazioni di difficoltà». Basti pensare che secondo delle ricerche accreditate, la normativa pensionistica italiana è tra le più complicate del mondo.

Roberto Fontana, direttore dell’Ita Uil di Milano, aggiunge: «Con la mobilitazione vogliamo anche far capire che non si tratta solo di sottrazione di soldi ma anche di poca trasparenza sulla nuova destinazione. In altri ambiti si potrebbe parlare di appropriazione indebita».

13/11/2014
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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